Consiglio Valle: minoranze: ”troppe criticità nel Piano di sviluppo rurale”
Attenzione ai prodotti Fontina in prima linea -, ai giovani agricoltori, promozione delle diversificazioni produttive, incentivazione alle aggregazioni, sostegno al reddito: sono alcune delle priorità del Piano di sviluppo rurale 2014-2020 per 140 milioni illustrato in aula consiliare lassessore allAgricoltura Renzo Testolin.
«Nulla da obiettare sullimportanza del Piano di sviluppo rurale ma dalla sua relazione mi aspettavo di più. Ci sono troppe incertezze per i nostri agricoltori. Per le vacche da latte lEuropa mette 10 milioni di euro sì ma dovremo spartirceli con tutte le regioni italiane. Con tutti i paletti (questioni di altitudine e pendenze ndr)che sono stati messi, con il verde agricolo che perde 5 milioni di euro di finanziamento si sancisce la morte di tante piccole imprese agricole» commenta Alessandro Nogara dellUvp.
«Alcune misure sono ridondanti, altre sono addirittura simboliche (centomila euro in un settennio per la forestazione), altre ancora come le indennità agroambientali fanno la parte del leone assorbendo il 75% del totale. Sebbene la coperta sia corta ci sono alcune criticità emerse nelle audizioni. Bisognava prendere decisioni più coraggiosi e non replicare un modello Valle dAosta che non funziona più. I soldi europei non bastano bisogna reperire fondi regionali per sostenere il comparto agricolo» ha sottolineato Fabrizio Roscio di Alpe.
Così il capogruppo della Stella Alpina Stefano Borrello: «Sicuramente i Piani che abbiamo approvato oggi avranno un impatto positivo sulla regione. «Il Psr è una nuova incentivazione per un settore, sentinella del territorio, che per noi è importante e che dobbiamo tutelare. Abbiamo accolto, per quanto possibile, le istanze delle categorie. Perora Vincent Grosjacques (Uvp) «larte dei muretti a secco per i quali non ci sono finanziamenti. Questo è un Piano nel quale non vedo sviluppo. Non si vedono ricadute positive della programmazione degli ultimi quattordici anni». Grosjean Reclama poche misure «ma mirate allo sviluppo».
Denuncia tagli e risorse inferiori il capogruppo del Pd-Sinistra VdA Raimondo Donzel e analizza: «Lincidenza dellagricoltura nel pil regionale conta meno del 2% ma è un dato non veritiero perché in settore agricolo è estremamente significativo nel territorio valdostano; il nesso con lattività turistica è stringente ed è culturalmente fondamentale, ci rapprenta con i suoi prodotti. Ci rammarica apprendere dalle associazioni che alcune misure non sono state sufficienti, non si favorisce il ricambio generazionale».
(danila chenal)