Confcommercio accusa: «sagra selvaggia e concorrenza sleale dal Crer»
«Che il circolo ricreativo finanziato dalla Regione organizzi gite e cene sociali è cosa buona, ma che organizzi manifestazioni pubbliche concorrenti alle attività commerciali e agli operatori del settore è disdicevole». Non usa mezzi termini l’Ascom Confcommercio che lancia il j’accuse al Crer che da domani, venerdì, a domenica, organizza nella propria sede di via Vevey la sesta sagra del pesce. Commenta il presidente Ascom Pierantonio Genestrone, «l’iniziativa del Crer è da annoverare tra le moltissime sagre fittizie messe in piedi per fare soldi a discapito di chi paga le tasse e di chi dall’attività commerciale trae il so sostentamento. E’ ora che le pubbliche amministrazioni e gli organi competenti sorveglino la legittimità di certe iniziative commerciali; noi siamo disposti a sederci intorno a un tavolo con Regione e pro loco e con le associazioni di beneficenza per dire stop alla sagra selvaggio».
Replica Enzo Baccega, presidente del Circolo ricreativo, «nessuna concorrenza sleale – spiega – non abbiamo certo l’obiettivo di metterci in tasca dei soldi, anzi. Organizziamo questo appuntamento esclusivamente perchè abbiamo notato, negli anni, che piace; grazie alla collaborazione con la pro loco di Quarto d’Altino, abbiamo la possibilità di offrire il pesce fresco, perchè non farlo. Per la festa del pesce non abbiamo un solo euro di contributo pubblico, è un evento totalmente finanziato dal Crer. E’ ora di smetterla di dire che la Regione paga i nostri eventi; il contributo che l’amministrazione regionale ci dà ogni anno è di 14 mila euro. Vorrei anche precisare che l’intervento di ristrutturazione della sede – reso possibile con un mutuo di 300 mila euro – è totalmente a nostro carico, il Crer lo paga attraverso le quote dei soci e con le nostre attività».
Nella foto, a sinistra Enzo Baccega; a destra Pierantonio Genestrone.
(cinzia timpano)