Patronati, in Valle a rischio una decina di posti di lavoro
Una decina, sulla trentina totale, i lavoratori negli otto patronati valdostani che rischiano di rimanere senza lavoro con i tagli previsti della legge di stabilità.
Lo hanno detto questa mattina i referenti dei patronati Acli, Inas, Inca, ItalUil e Epasa in una conferenza stampa convocata per annunciare la Giornata di tutela, contro i tagli, in programma sabato 15 novembre in piazza Chanoux.
I patronati sono un ente privato di dirito pubblico aperto a tutta la cittadinanza, previsti da una legge speciale e dall’articolo 28 della Costituzione, mantenuto dall’accantonamento di un’aliquota dello 0,226% sui versamenti all’Inps (22 centesimi ogni 100 euro versati). Offrono una tutela gratuita che va a beneficio spesso e sempre più delle fasce più deboli, come ha ricordato Gerardo Gallo dell’Acli.
La legge di stabilità prevede un taglio di 150 milioni sui 430 milioni destinati al fondo, la riduzione dell’aliquota allo 0,148% e la riduzione dell’anticipazione dall’80% al 45%. «Questo significa mettere in ginocchio il servizio» commenta Mauro Candelone dell’Inas, e lasciare spazio al proliferare «di nuovi servizi con altri soggetti che faranno pagare la prestazione» aggiunge Sara Desandré dell’Inca.
«Senza sostegno dei patronati i diritti dei cittadini diventerebbero virtuali commenta Chikhi Larbu di ItalUil -, ossia solo sulla carta. Per questo motivo, per spiegare chi siamo, quali funzioni svolgiamo e le conseguenze dei tagli, sabato 15 novembre saremo in piazza Chanoux, dalle 10 alle 17 con la nostra petizione che sabato 8 all’ipermercato Cidac ha già raccolto 600 firme, nonché il sostegno di 72 parlamentari».
«Chiederemo, con la firma alla petizione, un sostegno ai cittadini conclude Candelone perché questo è sì un taglio ai patronati, ma che ricade sulle persone».
La petizione può essere firmata anche online sul sito www.tituliamo.it, sui siti online dei vari patronati e in forma cartacea nelle varie sedi.
In foto da sinistra Manuela Jordaney (Epasa), Chikhi Larbi (ItalUil), Maruo Candelone (Inas), Sara Desandré (Inca) e Gerardo Gallo (Acli)
(er.da.)