Teatro: buon pubblico per la storia (vera) di Madame Foster Jenkins
Ego smisurato o solida sicurezza in se stessa e nelle sue capacità? O semplicemente ingenuità e fragilità? O ancora, concezione e interpretazione della musica decisamente relativa? Quali sono le doti che hanno caratterizzato la signora Florence Foster Jenkins, la peggior cantante lirica che si è esibita nella sala del Ritz-Carlton di New York all’inizio del secolo scorso?
L’esperienza canora di questo personaggio, ‘Colorature’, conosciutissimo alla sua epoca – perchè di personaggio si tratta – è stata proposta nella sezione teatro della Saison Culturelle martedì 18 novembre da due splendidi attori Grégori Baquet nella parte del pianista e dal soprano Agnes Bove nella parte di Madame Jenkins.
Nel corso della serata, il pianista che ha accompagnato per 12 anni le performance canore della signora, ricorda i momenti salienti dell’ascesa al successo di questa donna che riusciva a fare il ‘tutto esaurito’ alle sue rappresentazioni. Donna estremamente positiva, ottimista e forse un po’ fuori dalla realtà poichè alle rimostranze del suo maestro ha sempre trovato una risposta costruttiva. Se è vero che le sue esibizioni erano un’offesa al bel canto in quanto rivisitazioni di Verdi, Mozart, Shuman e altri grandi della storia musicale in chiave straziante per le orecchie è pur vero che il successo ancora le arride. Deceduta nel 1944, ancor oggi si parla di lei, si ascoltano le sue interpretazioni, poiché all’epoca registrò su dischi dei brani che sono a tutt’oggi presenti su youtube e comunque se ne rispettano le scelte e la persona. Il maestro di pianoforte, infatti, nel chiudere la storia mostra per questa donna una grande simpatia e un profondo rispetto forse perchè ne lascia intravvedere l’aspetto estremamente ingenuo.
Nella foto di Photoclick, un momento dello spettacolo.
(elettra crocetti)