Prestanome di un’attività di impresa nell’abbigliamento, donna cinese viene assolta dall’accusa di reati fiscali
E’ stata assolta «per non avere commesso il fatto» Yingzhi Du, cittadina cinese di 60 anni, che questa mattina è stata giudicata in contumacia (perché assente) dal giudice monocratico del Tribunale di Aosta, Marco Tornatore, accusata di non aver presentato la propria dichiarazione dei redditi e – di conseguenza – di non avere pagato le relative tasse in Italia.
Secondo quanto emerso nel dibattimento, durante il quale è stato ascoltato in qualità di testimone anche il marito della donna, opportunamente affiancato da una interprete, la donna – così come suo marito – arrivò in Valle d’Aosta nel 2006, lavorando a Gressoney come cameriera.
Nel corso di un controllo fiscale, però, Yingzhi Du risultò titolare di un’attività di impresa nell’abbigliamento, circostanza fermamente respinta dal marito, che ha in ogni caso riferito al giudice come in un’occasione una signora – non meglio definita – abbia chiesto alla moglie di firmare alcuni documenti in bianco.
Secondo lo stesso legale difensore della donna, l’avvocato Oliviero Guichardaz di Aosta, la sua assistita avrebbe di fatto assunto a sua insaputa lo status di prestanome della società, col marito che alla specifica domanda del giudice «Sua moglie ha preso per caso dei soldi in cambio?», ha risposto con voce ferma «No».
(pa.ba.)