Un paese in lutto: il tabaccaio ucciso a Torino era di Saint-Christophe
E’ Enrico Rigollet, 57 anni di Saint-Christophe, il tabaccaio ucciso a Torino ieri, nel tardo pomeriggio, da un cliente al quale, qualche ora prima, non aveva servito da bere, dopo qualche parola di troppo. Sono tanti i testimoni che ieri, intorno alle 18.20, hanno assistito alla furia omicida di Giuseppe Cerasa, 38 anni, fermato poco dopo dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, nel pomeriggio Cerasa era entrato nel bar tabacchino gestito dai fratelli gemelli Enrico e Prospero; era un cliente abituale, passava parecchio tempo ai tavolini; era conosciuto come un tipo polemico, dal carattere cupo, con un passato turbolento e alcuni episodi di detenzione per violenza, rapina, minacce…
Era disoccupato, viveva con la madre, che ieri sera, fuori dal bar, ha assistito alla furia omicida del figlio: dopo uno scambio di battute, la discussione tra Enrico e Giuseppe Cerasa era degenerata in insulti; di lì il perentorio «esci e non farti più vedere» di Rigollet.
Ma intorno alle 18, Cerasa è rientrato nel locale; approfittando del fatto che Prospero era nel retro, ha atterrato Enrico Rigollet con un pugno, forse ha anche utilizzato un bastone; poi ha continuato a infierire con calci e pugni; il fratello Prospero è intervenuto ma era ormai troppo tardi; fuori dal locale, la madre di Cerasa, ignara delle folli intenzioni del figlio.
Il corpo di Rigollet sarà sottoposto ad autopsia.
A Saint-Christophe la notizia è arrivata tra ieri sera e questa mattina come un fulmine a ciel sereno, gettando la comunità nel dolore; i fratelli Prospero ed Enrico sono conosciuti e benvoluti, due gran lavoratori che pur non lavorando in Valle tornavano spessissimo nella loro casa, praticamente tutti i fine settimana.
(re.newsvda.it)