Costi della politica: chiesto il rinvio a giudizio anche dell’ex consigliere Pd, Giovanni Sandri
Il procuratore capo Marilinda Mineccia ha depositato quest’oggi presso l’ufficio del gip del Tribunale di Aosta, Maurizio D’Abrusco, la richiesta di rinvio a giudizio formulata nei confronti dell’ex consigliere regionale del Pd, Giovanni Sandri (FOTO), nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte ‘spese pazze’ effettuate dai gruppi consiliari di Alpe, Fédération Autonomiste, Pd, Pdl, Stella Alpina e Union Valdôtaine dal 2009 al 2012, ovvero nella XIII legislatura.
Con quella di Sandri, entrato nelle pieghe dell’inchiesta della Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza come funzionario del partito, accusato di peculato dopo la recente riformulazione del capo di imputazione da parte della Procura, salgono così a 27 le richieste di rinvio a giudizio formulate per ipotesi di reato che vanno a vario titolo dal peculato al finanziamento illecito dei partiti e all’indebita percezione di contributi pubblici.
Il procuratore capo di Aosta, inoltre, ha chiesto al gip che la posizione di Giovanni Sandri possa essere valutata nell’udienza preliminare fissata per il 27 febbraio 2015 e che vede già convovati 23 tra ex consiglieri regionali, consiglieri regionali attualmente in carica nella XIV legislatura e funzionari di partito.
Discorso diverso, invece, per gli esponenti di Stella Alpina, l’attuale presidente del Consiglio Valle, Marco Viérin, André Lanièce e Dario Comé, anche loro destinatari di altrettante richieste di rinvio a giudizio ma già sicuri del fatto che in sede di udienza preliminare – per loro ancora da fissare – le rispettive posizioni non potranno essere valutate dal gup Maurizio D’Abrusco, visto che il 22 luglio scorso l’ex capogruppo dell’Edelweiss nella scorsa legislatura, Francesco Salzone, a fronte della restituzione di 98.000 euro, patteggiò proprio davanti a D’Abrusco un anno di carcere (pena sospesa).
(pa.ba.)