Filt Cgil: «Trasporti, bisogna evitare l’aggravarsi dell’isolamento valdostano»
Sinergia, coesione e un’assunzione di responsabilità da parte parte dei soggetti decisionali per dare alla regione un assetto nel sistema dei trasporti. Queste le richieste emerse dalla riunione del direttivo regionale della Filt Cgil Valle d’Aosta, che ha denunciato «la continua assenza di una determinante politica, che fa emergere l’inefficienza e la fragilità del nostro territorio, contribuendo al rallentamento dell’economia regionale».
L’assemblea è poi entrata nel merito delle cose, parlando di un «trasporto pubblico locale che deve garantire un servizio di qualità e accessibile a tutti, nonché di un problema legato a un’infrastruttura ferroviaria inadatta e obsoleta. Questo – ha spiegato Antonio Fuggetta – deve portare le istituzioni a investire per un servizio di trasporto ferroviario senza rotture di carico e con mezzi capienti e confortevoli, evitando l’aggravarsi dell’evidente isolamento valdostano. Dal punto di vista del trasporto pubblico, invece, il 2015 dovrà rappresentare una svolta, con il ripristino delle risorse finanziarie, al fine di rispondere al meglio alle esigenze degli utenti e di mantenere i livelli occupazionali». Il direttivo sposta poi il mirino sull’aeroporto Corrado Gex, auspicandosi una struttura «adeguata alle esigenze del territorio e integrata in una rete di trasporti, per rispondere alle esigenze di una clientela particolare, il tutto senza escludere altri tipi di volo, come quello a vela. Al riguardo, esprimiamo la nostra solidarietà ai 27 dipendenti ADAVA, uniche vittima di una situazione incresciosa, che li pone in cassa integrazione da ormai due anni, in attesa delle spettanze, della casse in deroga e della tredicesima». L’ultimo spunto riguarda gli impianti a fune, che la Cgil si augura «vengano resi appetibili a imprenditori con una visione globale del turismo, portando a una piena occupazione dei lavoratori stagionali. Inoltre – conclude il direttivo – ci auguriamo che, considerate le esigue risorse a disposizione, piuttosto che alle grandi opere si pensi a ottimizzare quelle esistenti, coinvolgendo comunque la popolazione su eventuali interventi di grande importanza e impatto».
(re.newsvda.it)