Valle d’Aosta poco esposta a usura ed estorsioni
«Se la corruzione fosse unindustria sarebbe la terza più grande al mondo». Si apre allombra di questi dati levento conclusivo del progetto Sportello legalità, azioni e strumenti per la trasparenza e la conoscenza promosso dalla Chambre Valdôtaine e sostenuto da Unioncamere in collaborazione con lassociazione Libera e lassociazione Transparency International Italia. Levento ha tirato le fila di una serie di attività che nel corso del 2014 hanno visto il coinvolgimento di forze dellordine, professionisti e imprese per indagare la percezione del mondo imprenditoriale valdostano sui temi della legalità. I dati che emergono dicono che la nostra regione si presenta come un territorio poco esposto, con un rischio di usura pari a 76,3 a fronte di una media italiana di 100 secondo i dati della CGIA di Mestre. Anche secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dalla Questura di Aosta sullandamento generale della criminalità sul territorio regionale, nel 2014 si evidenzia una contrazione complessiva dei delitti del 2,8%; anche le estorsioni, fattispecie in cui si colloca largomento in questione, fanno registrare un lieve calo, da 21 a 19 unità ma di queste, nessuna viene correlata a un’attività imprenditoriale. «I risultati evidenziano che in Valle dAosta il fenomeno è meno intenso rispetto al resto dItalia – dice il presidente della Chambre Valdôtaine Nicola Rosset – ma è altrettanto vero che questo fatto è dovuto anche alla mancanza di percezione del problema, forse proprio perché è meno virulento di altre zone, per questo è altrettanto importante spingere in questa direzione per continuare a spiegare tutti gli strumenti che si possono utilizzare nei confronti dellestorsione e dellusura».
(andrea manfrin)