Aborto colposo al Beauregard, i coniugi Majji si oppongono all’archiviazione dei 4 ginecologi indagati
E’ in programma il prossimo 12 maggio davanti al gip del Tribunale di Aosta, Maurizio D’Abrusco, l’udienza nella quale la donna marocchina Najat Hatbi – insieme al marito Mohamed Majji – si opporranno alla richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore Luca Ceccanti nei confronti dei ginecologi dell’ospedale Beauregard, Savino Corcella, Marco Salvatores, Emanuela Cuzzola e Roberta Piccinno, indagati per aborto colposo.
La vicenda risale al gennaio 2014, quando una donna marocchina di 43 anni, Najat Hatbi, avvertendo forti dolori addominali, venerdi 24 gennaio 2014 si reco’ al Pronto soccorso ginecologico dell’ospedale Beauregard di Aosta.
Alla donna, che in occasione della visita di controllo dell’8 gennaio era stato disposto un parto cesareo programmato per il 20 perche’ la piccola si trovava in posizione podalica, a seguito dell’ecografia del 19 gennaio fu invece prospettato il parto naturale, perche’ nel frattempo il feto si era ‘girato’.
Sottoposta agli esami di rito, tracciato compreso, Najat Hatbi – gia’ tre aborti spontanei alle spalle – fu rimandata a casa.
L’indomani, sabato 25 gennaio, stessi dolori addominali e, dopo una nuova visita al Beauregard, stesse rassicurazioni da parte del personale medico: “Tutto a posto, ritorni martedi, non si preoccupi”.
Fino alla doccia gelata di martedi, quando dall’esame del tracciato emerse la drammatica verita’: “Sua figlia e’ morta”.
Nella perizia medico legale disposta sull’accaduto, in riferimento alla perdita del feto non furono ravvisate responsabilita’ in capo ai quattro ginecologi indagati.
Da qui la decisione dei coniugi marocchini di opporsi alla richiesta di archiazione davanti al gip.
(pa.ba.)