Sant’Orso, è di Federico Salomone il bozzetto vincente delle manifestazioni estive
Una margherita dai petali irregolari che fiorisce tra i legni scolpiti dagli artisti artigiani a significare che in quelle opere scorre la vita.
Un semplice fiore disegnato da una bimba di 4 anni, Margot, ha ispirato il papà, Federico Salomone, 35 anni, di professione grafico, che lo ha utilizzato per realizzare il suo bozzetto per il manifesto della 47ª Foire d’été.
L’idea è piaciuta anche alla giuria che ha premiato il lavoro di Salomone scegliendolo per la promozione della Fiera di Aosta, della Mostra concorso, della fiera dedicata alle scuole di artigianato e delle mostre permanenti.
«Il galletto raffigurato costituisce un chiaro elemento della tradizione ed è proposto con un tratto incisivo e stilizzato che bene simboleggia un oggetto ligneo realizzato a mano. Il fiore, oltre a rappresentare un prodotto spesso presente in Fiera, simboleggia la stagione estiva – si legge nella motivazione della giuria -. Buona qualità dellesecuzione con una originale gestione del tratto. Il lettering è chiaro e rispetta una corretta gerarchia di comunicazione. Limpatto comunicativo è dato dalla forza del tratto e limpaginazione evidenzia un giusto equilibrio tra limmagine e la composizione del lettering. Il bozzetto risulta esteticamente gradevole per il buon compromesso tra loriginalità dellesecuzione e il legame con la tradizione e trasmette nel complesso un messaggio chiaro e piacevole».
Soddisfatto l’autore che solo dallo scorso novembre si è messo in proprio aprendo partita Iva.
«Una vittoria senz’altro inaspettata – commenta -.Ho voluto caratterizzare il manifesto rispetto al luogo e al periodo: la montagne e l’estate. Ecco perché il fiore che invade le opere di legno e dà vita. Del fiore ho riutilizzato il tratto per disegnare il galletto e gli altri oggetti che caratterizzano i quattro manifesti – spiega -. Come sfondo ho utilizzato elementi di intaglio, più dettagliati per la Mostra concorso e la Foire e più abbozzati per il manifesto delle scuole, e dei pizzi delle dentelles per gli altri».
(erika david)