Finaosta: dopo blitz dei carabinieri negli uffici, la Regione taglia i compensi
«Una probabile svista iniziale del socio unico». Così il presidente del rinnovato consiglio di amministrazione di Finaosta, Massimo Lévêque, già assessore regionale al Bilancio e Finanze nella Giunta Viérin a metà degli anni ’90, commenta quanto lo ha spinto ieri, venerdì 25 settembre, a convocare l’assemblea «con il socio unico», ovvero l’amministrazione regionale, nel corso della quale «lo stesso socio unico ha deciso di rivedere al ribasso i compensi che aveva per noi stabilito all’atto dell’insediamento del consiglio di amministrazione», avvenuto poco più di un mese fa.
Una decisione, quella di tagliare i compensi del cda, presa proprio al termine della settimana in cui è emersa la notizia – anticipata lunedì 21 settembre da Gazzetta Matin – del blitz dei carabinieri negli uffici di Regione e Finaosta, sua finanziaria, oltre che in quelli del Comune di Fénis e della Banca di credito cooperativa valdostana.
Un’operazione, quella dei militari dell’Arma dei carabinieri, effettuata su disposizione della Procura della Repubblica di Aosta, che ha aperto un’inchiesta proprio sui compensi degli amministratori di Finaosta, che secondo quanto appreso dallo stesso presidente Lévêque, all’atto dell’insediamento del nuovo cda non sarebbero stati adeguati al decreto legge Renzi-Madia del 24 giugno 2014 sulla riforma della pubblica amministrazione, che dispone come il costo annuale dei componenti del cda non possa superare l’80% di quello complessivamente sostenuto nell’anno 2013.
Il nuovo cda di Finaosta è composto dal presidente Massimo Lévêque e dai consiglieri Ivano Comé e Franco Parenti, con Stefania Fanizzi in rappresentanza della Regione e Nicola Rosset per la Chambre Valdôtaine. L’ex presidente Giuseppe Cilea ha mantenuto l’incarico di direttore generale.
(pa.ba.)