Droga: maxi sequestro di cocaina al Monte Bianco
Una volta fermato, «ha manifestato evidenti segni di nervosismo e preoccupazione» Sono stati proprio questi, unitamente all’intuito investigativo che non guasta mai, a maggior ragione in casi nel genere, a incastrare un cittadino greco incensurato di 34 anni, A.A., arrestato nella giornata di ieri – venerdì – con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti.
Nella cabina dell’autotreno con targa bulgara da lui guidato, alle prime ore di ieri, gli agenti in servizio presso la Polizia di Frontiera al Traforo del Monte Bianco hanno trovato nascosti cinque panetti di cocaina, per un peso complessivo di 5 chilogrammi 828 grammi.
«Erano occultati al di sotto di un vano portaoggetti sul lato passeggero, sfruttando un doppio fondo creato ad arte», ha riferito il dirigente della Polizia di Frontiera, Alessandro Zanzi, che ha aggiunto: «Dalle prime analisi effettuate, si tratta di stupefacente dall’ottima qualità, con una purezza che va oltre il 75% e che sul mercato avrebbe potuto fruttare sicuramente almeno 700 mila euro».
La cocaina contenuta nei panetti, in parte già tagliata visto che al suo interno è emersa la presenza del tetramisole, una sostanza veterinaria utilizzata per tagliare lo stupefacente, proveniva molto probabilmente dal Nord Europa, da «paesi come il Belgio o l’Olanda, e non era certamente destinata al mercato locale», hanno aggiunto gli inquirenti durante la conferenza stampa, nel corso della quale sono stati presentati i dettagli dell’operazione.
L’autotreno, che trasportava materiale in alluminio, è stato posto sotto sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, con il pubblico ministero Eugenia Menichetti a coordinare le indagini per conto della Procura della Repubblica di Aosta, che – di concerto con la Direzione centrale antidroga della Polizia – dovrà fare luce sul mercato di destinazione dello stupefacente sequestrato.
Il maxi sequestro di cocaina operato al Traforo del Monte Bianco rientra nell’ambito del potenziamento delle attività di controllo sul retro valico a contrasto sia del traffico internazionale di stupefacenti, sia dell’immigrazione clandestina.
(pa.ba.)