Tor, il dubbio della premeditazione
Un Tor des Géants al contrario. Con partenza e arrivo diversi, qualche modifica al tracciato e al regolamento (più sicurezza), ma con tanto e troppa presenza dell’ente pubblico. E’ questo, in estrema sintesi, il “nuovo” Tor, l’endurance trail della Regione Autonoma Valle d’Aosta che aprirà le iscrizioni il primo marzo prossimo. Vi potranno partecipare – grazie all’uso di gps e ramponcini – più concorrenti (fino a 1200). Ma sostanzialmente la gara è la stessa.
Dicevo della presenza dell’ente pubblico: la regia è degli assessorati al Turismo e all’Agricoltura; la cabina, il Forte di Bard. Poi tanti attori: oltre ai volontari, guide alpine alpine, forestali, Celva, Usl. Un centinaio di professionisti per un costo che peserà sui tutta la popolazione.
Discorso sponsor: quelli che non avevano rinnovato con VdA Trailers eccoli con la gara regionale: Montura e Tecnica su tutti. Vien da pensare che avessero già preso accordi da tempo.
L’ho già detto e scritto lunedì 22 su Gazzetta Matin: per me VdA Trailers probabilmente non è cresciuta alla stessa velocità con la quale lo ha fatto il blasone della manifestazione e avrebbe fatto bene ad aprire fin da subito il dialogo per cercare di migliorare la sicurezza della gara. Dall’altra parte la Regione, che aveva ragione nel chiedere maggiori garanzie, è passata dalla parte del torto, non nella sostanza (la gara si farà lo stesso e forse sarà anche più più bella), ma nei modi. Modi da elefante che l’ente pubblico, purtroppo, dimostra troppo spesso di avere. C’erano cose che non andavano? Non si riusciva ad avere un confronto serio con VdA Trailers? Andava indetta una conferenza stampa per mettere al corrente tutti i valdostani della situazione. Facendo così, invece, resta il dubbio della premeditazione.
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