Fondo: Pellegrino mette il punto esclamativo
Se venerdì a Quebec City la caduta nei quarti di finale gli aveva impedito di mettere il punto esclamativo sulla sua meravigliosa stagione, Federico Pellegrino (foto Nordic Focus) ha rimediato ieri a Canmore con gli interessi. Il poliziotto di Nus, con già in tasca la sfera di cristallo riservata ai velocisti, ha vinto l’ultima sprint della stagione, conquistando il primo successo della sua carriera in CdM in una gara a tecnica classica. Per l’Italia si tratta del ritorno sul gradino più alto del podio in questo tipo di competizione dopo oltre 16 anni (Fabio Maj si impose a Engelberg il 27 dicembre 1999). Pellegrino ha battuto il norvegese Eirik Brandsdal e il francese Maurice Manificat, conquistando la sua sesta vittoria stagionale, la quinta individuale dopo Davos, Dobbiaco, Lenzerheide e Planica.
Il commento di Chicco
«Questa vittoria ha un valore fondamentale, perché mi insegna che con i materiali al top e una condizione perfetta, posso puntare a vincere anche nella tecnica classica – ha dichiarato il valdostano -. È stata una gara molto dura sotto il profilo fisico, sia per l’altitudine, che per la neve molle, ma queste condizioni mi esaltano. Ho raggiunto un obiettivo che mi ero posto entro il 2019, ce l’ho fatta con margine e adesso sposto l’asticella verso le sprint cittadine che rimangono il mio tallone d’Achille, conto di migliorare anche su quei tipi di tracciati». Pellegrino, che durante la premiazione ha cantato l’inno di Mameli a squarciagola perché non era partita la musica, ha una dedica speciale: «Visto che è l’8 marzo, questa vittoria è per tutte le donne, ma, soprattutto, per la mia fidanzata Greta Laurent».
(d.p.)