Riforma costituzionale, istituita commissione speciale Valle d’Aosta
Una commissione speciale in vista del referendum sulla riforma costituzionale. Uv, UVP, Stella Alpina e Pd-Sinistra Vda cercano di giocare d’anticipo, presentando in Consiglio Valle una risoluzione per la creazione di una commissione proprio in vista dell’appuntamento referendario autunnale. La risoluzione passa con il sì della maggioranza e l’astensione delle minoranze. Presidente viene nominato Claudio Restano (Uv). Ne fanno parte: (Uv), Jean-Pierre Guichardaz (Pd), Nello Fabbri (Uvp), Marco Viérin (Sa) e David Follien (Uv).Il dibattito in aula è stato acceso. Per Alberto Bertin (alpe) «tra 4 giorni il Consiglio dei Ministri deciderà la data che verosimilmente si svolgerà a fine novembre. Una commissione speciale ora, tenendo conto che alcune forze politiche non si sono pronunciate (leggi UV e UVP, ndr )proprio oggi a due mesi dal referendum e in piena campagna elettorale ci sembra inopportuno. Da una parte siamo in ritardo rispetto ad altre regioni e contemporaneamente è inopportuno creare una commissione speciale ora, visto che il quadro non è chiaro; sarebbe il caso di posticipare di due mesi (quindi dopo il referendum, ndr), in modo che il quadro istituzionale sia chiaro. Non vorremmo che questa commissione fosse uno strumento della maggioranza per stabilizzare equilibri interni, non stiamo giocando».In sintonia con Bertin, Elso Gerandin (Gruppo Misto) lancia un monito: «Piuttosto che creare una nuova commissione che potrebbe servire alla maggioranza come una sorta di canale per distribuire gettoni (i presidenti di commissione prendono delle indennità) e cariche, meglio metterla in capo alla I commissione». Gli fa eco Roberto Cognetta (M5S): «noi aspettiamo l’esito del referendum per vedere che cosa accadrà». Per il capogruppo UVP Luigi Bertschy «come al solito si fa un processo alle intenzioni. Si tratta di un percorso che parte dal cuore della Valle d’Aosta (quindi le istituzioni) per poi allargarsi ai cittadini». Anche Pierluigi Marquis (Stella Alpina) mette l’accento sull’importanza di creare una commissione speciale ad hoc. Leonardo La Torre (UV) bacchetta Bertin e Compagnia: «Partecipare non è una scelta, è un dovere. Non potete sottrarvi a un dibattito sull’autonomia. Questa commissione speciale idealmente deve essere sganciata dal risultato referendario». A Jean-Pierre Guichardaz(Pd-Sinistra Vda) non va giù che si parli di gettoni per chi fa parte delle commissione: «nessuno percepisce soldi. Smettetela di far passare questi messaggi e nessuno pensa di fare campagna elettorale con l’istituzione di questa commissione speciale, sono altri che hanno fatto campagna elettorale in quest’aula, sicuramente non noi». Il presidente della Regione Augusto Rollandin dice che «chi lo ritiene opportuno può entrare a far parte della commissione anche in un secondo momento, nessuno glielo vieta. Se si arriverà a un certo esito del referendum è logico che ci sarà un’accelerata. Le modifiche dello Statuto sono possibili e prepararsi a questo è un obbligo anche nostro».(Teresa Marchese)