Migranti: Alpe chiede maggior coinvolgimento dei sindaci
Botta e risposta tra Alpe e Union Valdôtaine, in Consiglio regionale, sull’accoglienza dei migranti, con Fabrizio Roscio che ha portato in aula la preoccupazione di alcuni sindaci valdostani.
L’interrogazione di Alpe
I consiglieri di Alpe, oltre ai numeri, hanno chiesto se vi sia stato un coinvolgimento del CPEL nella stesura del bando per l’accoglienza di cittadini stranieri e quali clausole garantiscano la salvaguardia per il territorio dal punto di vista della distribuzione.
La risposta del presidente
Il presidente Rollandin ha spiegato che la quota dei migranti attribuita alla Valle si è alzata a 602 unità e potrebbe salire ulteriormente se si verificheranno necessità supplementari. «I posti disponibili – ha detto il presidente della Giunta – erano 313, che si sono esauriti domenica con l’arrivo di sei famiglie di orgine irachena. Il Cpel non ha partecipato formalmente all’elaborazione del bando, perché era rivolto ai professionisti dei servizi di accoglienza e assistenza alle persone, che in questa fase non possono essere limitati da obblighi territoriali relativi alla localizzazione delle strutture. Per poter firmare la convenzione, però, gli aggiudicatari devono dimostrare che il sindaco del paese dove si trova la struttura è stato preventivamente informato dell’arrivo dei migranti e del progetto di accoglienza che si intende realizzare. Il sistema che abbiamo predisposto sta funzionando molto bene, grazie alla collaborazione della comunità valdostana e di tutte le istituzioni».
Roscio: «I sindaci sono molto preoccupati»
Fabrizio Roscio (foto) non è stato soddisfatto dalla risposta del presidente. «L’obiettivo dovrebbe essere quello di realizzare un’accoglienza con il minor impatto possibile sul territorio valdostano – ha detto il consigliere di Alpe -, attuabile solo mediante la condivisione con gli enti locali. Il nostro gruppo ha ricevuto alcune segnalazioni di sindaci che si dicono molto preoccupati per il bando, in quanto l’appalto non viene suddiviso in lotti geografici e non tiene in conto le popolazioni e le amministrazioni locali. Il sindaco che dovrà accogliere sul suo territorio un certo numero di immigrati, non dovrebbe essere solo informato, ma coinvolto: i nostri enti locali, invece, vengono completamente bypassati. Non è chiaro come si voglia gestire l’accoglienza degli immigrati al fine di limitare le tensioni con la popolazione locale e valorizzare la piena integrazione dei nuovi arrivati. Senza dimenticare che si dovrebbe inserire nel bando maggiore qualità tecnica al fine di fornire un servizio di eccellenza».
(re.newsvda.it)