Bando anziani: «Passaggio di consegne tortuoso, ma servizio funziona»
Nove esuberi, con due operatori (uno per Leone Rosso e uno per Ati) in “bilico” avendo strappato un contratto part time con KCS Caregiver. Queste le cifre fornite dalla Giunta aostana nella conferenza stampa di chiarimento delle vicissitudini e della guerra di numeri relative al bando anziani.
«Servizio partito regolarmente»
«E’ doverso fare chiarezza per un servizio che è partito a mezzanotte e due minuti del 1° marzo – esclama l’assessore Marco Sorbara -. Prima, però, abbiamo voluto aspettare le prime impressioni sul servizio offerto da KCS e la relazione del direttore di esecuzione del contratto, la dottoressa, assistente sociale con 25 anni di esperienza, Barbara Griva».
Il documento riporta, secondo l’assessore alle Politiche sociali «una prima valutazione positiva del servizio domiciliare» condita da due malfunzionamenti «relativi alla presentazione in ritardo di due operatori; cose che capitano nella gestione ordinaria». Anomalie, invece, «non si riscontrano per i servizi in struttura».
Esuberi
Marco Sorbara ripercorre poi l’iter convulso delle ultime ore prima dell’avvio del nuovo bando. «Nonostante il terrorismo mediatico degli ultimi tempi, gli esuberi si sono confermati intorno alle 10-14 unità come sempre detto – continua Sorbara -, equivalenti alle 27 mila ore in eccedenza. Addirittura, KCS per venire incontro, ha assunto sette persone più del previsto, proponendo ad Ati e Leone Rosso di farsi carico del personale in eccedenza. Non sono stati sottoscritti documenti, ma pensavamo che a fronte di tutto quanto avvenuto, la cooperazione valdostana si facesse carico della promessa, riutilizzando il personale in esubero (7 persone per Leone Rosso e 2 per Ati ndr.)».
Sorbara ricorda che «ora valuteremo la possibilità di recuperarle tutte, all’interno di progetti che andremo a proporre riutilizzando i risparmi» e scaglia una frecciata sul tema delle maternità: «Noi vogliamo garantire le mamme: se poi una cooperativa sostituisce una dipendente in maternità con un tempo indeterminato, non può far ricadere le responsabilità sulla comunità. Sono comunque maternità “fresche” e avremo almeno un anno per ragionare sui risparmi».
Mentre non entra nel merito del ricorso pendente, sottolineando che «in ogni caso gli esuberi sono quelli e non ci saranno ulteriori soprese», l’assessore alle Politiche sociali evidenzia come ci siano comunque «state difficoltà innegabili all’interno della Giunta» lungo tutto il percorso del bando. «Il consiglio non ha avuto forza di far valere la deliberazione sul diritto del bando, ma è riuscito a tutelare comunque utenti e lavoratori».
Riassorbire gli esuberi
«Per prima cosa, già martedì in commissione, valuteremo il costo effettivo delle due proroghe – continua Sorbara -, dopodiché vedremo come riutilizzare i risparmi e i soldi derivanti dallo sgravio della multa per lo sforamento del patto di stabilità».
«Sicuramente – assicura il sindaco Fulvio Centoz -, nei bandi o nei progetti metteremo la clausola di prelazione per le persone rimaste escluse dal bando anziani, anche se saranno licenziate dalle proprie cooperative; cosa che al momento a noi non risulta».
«Garantiti i livelli di occupazione»
Il primo cittadino torna poi sulla frase che ha fatto ripartire tutta la polemica: «Abbiamo mantenuto i livelli occupazionali». «Si era usciti con l’impegno che tutti si sarebbero fatti carico degli esuberi – ricorda il primo cittadino -, ecco perché abbiamo ipotizzato questa cosa: ci muoveremo subito per attivare i progetti complementari per più annualità». E i contratti non ancora firmati? «Non ci sono problemi – assicura Centoz -; i lavoratori sono comunque coperti da assicurazione».
Passaggio di consegne tortuoso
Il consigliere leghista Andrea Manfrin riporta a galla l’iter tortuoso che ha portato all’avvio regolare della nuova gestione: «Abbiamo ipotizzato anche un’ulteriore proroga, ma sarebbe costata 4 mila euro al giorno – conclude Sorbara -. E’ vero, abbiamo fatto anche telefonate alle tre del mattino, ma perché i numeri forniti negli elenchi erano sbagliati».
L’assessore ribadisce anche che la microcomunitò di via Guido Rey «non chiuderà mai, lo sfratto è solo un passaggio tecnico» e non risparmia una frecciata a Leone Rosso: «Se qualcuno ha dato dati sbagliati ne risponderà nelle sedi competenti. Avremmo voluto un passaggio di consegne più blando, ma evidentemente qualche soggetto ha fatto scelte diverse». E l’assenza di dirigente, RUP e PPO? «Abbiamo seguito tutto io e il sindaco: non sta a me dire se sia normale».
(alessandro bianchet)