Consiglio Valle: salta la discussione su mozione sfiducia a Rollandin
Lamenta il presidente del Consiglio Andrea Rosset che i suoi uffici non abbiano ancora ricevuto la notifica dei decreti del presidente del Consiglio dei ministri che dispongono la sospensione dell’assessore regionale alle Attività produttive Raimondo Donzel (Pd) e dei consiglieri Carmela Fontana (Pd), Marco Viérin (Stella alpina) – tutti condannati per peculato nel processo di secondo grado sui costi della politica il 14 febbraio scorso – e di Leonardo La Torre (Pnv), condannato per indebita percezione di erogazioni a danno della Stato. Commenta: «qualora arrivasse la notifica provvederò secondo quanto previsto dalla legge Severino che prevede la sostituzione dei quattro consiglieri sospesi». Il presidente del Consiglio annuncia per la mattinata di domani «la convocazione della conferenza dei capigruppo per decidere sullo svolgimento dei lavori consiliari. Se non ci saranno le condizioni non aprirò il Consiglio». Rosset resta fermo sulla scelta del Consiglio straordinario per l’8 marzo: «almeno così la situazione sarà chiara». Una cosa è certa: la mozione di sfiducia non si discuterà. Conclude Rosset: «la discussione è solo rinviata». Il presidente della Giunta Augusto Rollandin in conferenza stampa ha annunciato che in qualità di prefetto provvederà a notificare le sospensioni.
La denuncia di Rosset
«Il Presidente-Prefetto notifica ai giornalisti ma non al Consiglio regionale». Così il Presidente del Consiglio Valle commenta l’annuncio fatto in conferenza stampa dal Presidente della Regione, Augusto Rollandin, riguardo ai Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di sospensione dei quattro Consiglieri condannati in via non definitiva, che sarebbero arrivati alla Presidenza della Regione. «È gravissimo che il Presidente informi la stampa, senza darne comunicazione alla Presidenza del Consiglio regionale come previsto dalla legge Severino. Uno sgarbo istituzionale che dimostra ancora una volta la totale mancanza di rispetto nei confronti dell’organo legislativo. Ritengo altresì gravissime le parole di delegittimazione nei confronti dei dirigenti dell’Assemblea, per i quali nutro totale fiducia e che, con grande onestà intellettuale e senza condizionamenti, lavorano a servizio di tutto il Consiglio, che per la sua natura stessa è espressione di pluralismo e non di una maggioranza».
Governo alternativo, andiamo avanti
Dura presa di posizione di Alpe, Uvp, Stella Alpina, PnV e Gruppo Misto: «Questo suo comportamento, non degno della carica che ricopre, non fa che rafforzare la nostra volontà di proseguire nel nostro percorso, ossia fare approvare al più presto la mozione di sfiducia nei suoi confronti. Percorso che è soltanto rinviato di poco. Per noi, infatti, al di là degli aspetti giuridici, la vicenda ha un valore politico: il Presidente, con soli 13 voti, non ha più i numeri per governare e non vuole prenderne atto».(danila chenal)