Truffa: primo intoppo nel processo al broker scappato con la cassa
Inizia subito con un intoppo, il processo avviato questa mattina davanti al giudice monocratico del Tribunale di Aosta, Marco Tornatore, relativamente al ‘pacco’ da poco meno di quattro milioni di euro rifilato a una dozzina tra noti professionisti, commercianti e imprenditori valdostani.Già, perché costretti a comparire stamane a palazzo di giustizia erano l’intermediario finanziario Valter Vigliecca, 58 anni, la compagna all’epoca dei fatti contestati, Mihaela Sinescu, 40 anni, e il broker assicurativo Pierantonio Sabbadini, 46 anni.Nessuno dei tre, però, si è presentato in aula, a differenza di alcuni dei loro clienti ‘gabbati’, che – benché non ancora formalmente citati a testimoniare – hanno preso posto tra il pubblico per assistere alla prima udienza.Una prima udienza nell’ambito della quale il legale di Valter Vigliecca, l’avvocato Giovanni Borney del foro di Aosta, ha sollevato l’eccezione di nullità della notifica degli atti al suo assistito, dal settembre 2014 sull’isola di Capo Verde.Eccezione accolta dal giudice, che in attesa del perfezionamento della notifica degli atti a suo carico, ne ha stralciato la posizione, optando per portare avanti comunque il processo nei confronti degli altri due imputati di concorso in truffa aggravata e in appropriazione indebita, ovvero Sinescu e Sabbadini, con la prossima udienza fissata per il 20 giugno.I termini del raggiroPoco meno di quattro milioni di euro. E’ la cifra – affidata loro in gestione a partire almeno dal 2011 – che risulta letteralmente volatilizzata, considerato che a oggi nessuno è ancora è in grado di sapere con certezza (se non gli stessi imputati) che fine abbiano potuto fare i soldi investiti in quei piani di investimento evidentemente eccezionali, di quelli che non si potevano proprio rifiutare, se è vero che l’intermediario finanziario aostano Valter Vigliecca – considerato il dominus della situazione – avrebbe prospettato ad alcuni suoi clienti di riguardo investimenti dal rendimento dello 0,80% al mese (il 9,6% all’anno) e redditizie operazioni immobiliari a Capo Verde, con tanto di sviluppo di progetti legati a nuove tecnologie alimentate con fonti rinnovabili.Peccato, però, che sia Vigliecca che la sua compagna (all’epoca dei fatti contestati) finirono per scappare da Aosta con la cassa, rifugiandosi proprio sull’isola di Capo Verde, a differenza del broker assicurativo di Nus, Pierantonio Sabbadini, rimasto in Valle d’Aosta anche alla luce di una posizione che – stando alla stesso sostituto procuratore Luca Ceccanti – «è di secondaria importanza sia per entità degli importi che per apporto attivo nelle condotte illecite».Il difensore di Vigliecca, l’avvocato Borney, sin dalla notifica degli avvisi di garanzia ha sempre parlato di «un investimento molto probabilmente sbagliato», in riferimento al quale «so che è in corso un contenzioso per riuscire a dare il via all’operazione o comunque per recuperare le somme già investite».Dal canto suo, però, l’accusa non ha mai lasciato grandi margini ai clienti ‘gabbati’, prefigurando che «i soldi verosimilmente non ci sono più».L’inchiesta del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Aosta scattò nel mese di agosto del 2014, a seguito della denuncia di una delle presunte vittime. Gli altri nominativi saltarono fuori una volta acquisita la corposa documentazione nello studio di Vigliecca in piazza Chanoux ad Aosta.Da quanto appreso, il modus operandi dell’intermediario finanziario aostano sarebbe consistito dapprima nel convincere i suoi clienti – prospettando loro rendimenti faraonici – ad accreditare somme di denaro su un suo conto online o su conti intestati ai clienti stessi (ma che sarebbero poi stati gestiti dallo stesso Vigliecca), producendo all’occorrenza documenti falsi da esibire a chi gli chiedeva conto dei rendimenti maturati.Morale della favola? L’intermediario è volato a Capo Verde non appena fiutato l’arrivo dei finanzieri nel suo ufficio e là ci è rimasto.Con buona pace dei suoi clienti, ancora in attesa di vedere il primo euro di rendimento legato a quegli investimenti spacciati come imperdibili, ma che invece hanno fatto perdere le tracce di quasi quattro milioni di euro.(pa.ba.)