Sanità: mancano anestesisti e liste attesa si allungano
In Consiglio Velle in mattinata Il gruppo del Pd è tornato alla carica sulle liste di attesa in sanità. Il capogruppo Jean-Pierre Guichardaz si è focalizzato su quelle per le prestazioni chirurgiche, «che in alcuni casi superano i dodici mesi. Chiedo quindi di fare il punto della situazione: utilizzo e organizzazione delle sale operatorie, organico e carico di attività della Chirurgia generale, con la specifica degli interventi effettuati e dei criteri di priorità». Così nella risposta l’assessore alla sanità, Luigi Bertschy: «Le sale operatorie sono utilizzate a pieno regime, nei limiti della disponibilità di personale medico ed infermieristico di sala. In particolare è nota la carenza di anestesisti, se verrà mantenuto l’attuale modello organizzativo (35 dirigenti medici anestesisti rianimatori attualmente in servizio a fronte di un fabbisogno di 45 di cui 6 dedicati alla postazione territoriale di Donnas). L’utilizzo delle sale, compatibilmente con le risorse umane (medici anestesisti) disponibili, è già stato migliorato e riorganizzato». L’assessore ha concluso: «Usciamo da una fase in cui, a causa della crisi, abbiamo subito forti tagli; fase che ha messo in discussione un modello che si reggeva su qualità e risorse. Oggi, una riorganizzazione è dovuta sia ai cittadini che aspettano e a chi, all’interno dell’azienda, vuole risolvere i problemi». Guichardaz ha condiviso «la necessità di un processo di messa in trasparenza delle liste d’attesa. Siamo sempre stati sensibili su questo tema, ma non sono così sicuro che i problemi della sanità si risolvano solo ed esclusivamente mettendo più soldi: la sanità ha problemi altri, legati alle organizzazioni, alle persone, a situazioni interne incancrenite».