Scala il Monte Rosa e poi tiene un concerto
E' l'impresa che la pianista-alpinista Elisa Tomellini tenterà tra il 6 e il 10 luglio
Prima la scalata, poi il concerto. E’ l’impresa che tenterà, tra il 6 e il 10 luglio, la genovese Elisa Tomellini, pianista classica e alpinista appassionata che il quotidiano inglese The Guardian include tra i più brillanti talenti di questa generazione di giovani musicisti. Un vero sogno che potrebbe realizzarsi per la musicista. Una sfida mai tentata da altri fin’ora: un concerto con un pianoforte a coda a 4.460 mt di altitudine dopo un’ardua scalata.
Tomellini, premiata in numerosi concorsi internazionali e definita dalla rivista Piano Time «una promessa del pianismo italiano», ha iniziato a studiare pianoforte a 5 anni, proseguendo poi la propria formazione a Milano e a Verona. A 16 anni è stata ammessa all’Accademia Incontri col Maestro di Imola e ha seguito numerose master class con insegnanti di spicco. Nel 1997 ha conseguito il diploma con il massimo dei voti e con lode al Conservatorio G.Verdi di Milano, continuando poi a perfezionare il proprio repertorio e la tecnica dello strumento. Dopo essersi esibita in recital e con orchestre in Italia e all’estero, dopo un tour in Slovenia, ungheria e Romania, Elisa si è presa un periodo sabbatico durante il quale ha esplorato e scalato montagne in tutto il mondo. Ha vissuto in Valle d’Aosta, in particolare al Breuil, dove ha praticato l’arrampicata, lo sci, lo scialpinismo. Dopo aver ripreso l’attività di concertista, con esibizioni negli stati Uniti e in Germania nonché la registrazione di un cd di opere inedite di Sergej Rachmaninov, una nuova sfida l’attende.
Un elicottero porterà il pianoforte a coda da Gressoney sul ghiacciaio del Colle Gnifetti, mentre la pianista raggiungerà l’insolito palcoscenico a piedi, insieme ad uno staff di alpinisti e tecnici audio-video i quali immortaleranno l’ascesa e l’esibizione dal vivo. L’impresa diverrà un filmato grazie al regista Giuseppe Varlotta ed il ricavato sarà devoluto in beneficienza alla Casa-famiglia nepalese dell’Associazione Sanonani.
(nadine blanc)