Consiglio Valle: no di Viérin ad assumere interim Finanze
Lo hanno chiesto con un ordine del giorno le minoranze nel dibattito sulla presa d'atto delle dimissioni di Ego Perron
Arriva nell’aula del Consiglio Valle un ordine del giorno che impegna il presidente della Regione ad «assumere sino alla fine legislatura l’incarico ad interim di assessore al Bilancio, Finanze, Patrimonio e partecipate e non procedere all’elezione di un nuovo assessore». L’invito al capo dell’esecutivo Laurent Viérin era arrivato già da Stefano Borrello (Stella Alpina) nel dibattito generale sulla presa d’atto delle dimissioni dalla carica di assessore alle Finanze di Ego Perron. Dice no all’interim il presidente Viérin perché «democrazia vuole che un assessore dimissionario sia sostituito».
Il dibattito
Così Borrello nel suo intervento: «Questa legislatura passerà alla storia per avvenimenti di carattere poco politico, per una commistione tra vicende di carattere politico e giudiziario. Per coerenza sono garantista fino ai tre gradi di giudizio. Come non apprezzare le dimissioni ma bisogna dare il giusto valore alle sentenze che si applicano e non si discutono. Ci chiediamo un po’ tutti chi assumerà il ruolo di assessore alle Finanze. Auspico che sia il presidente della Regione ad assumere l’interim in questo breve lasso di tempo che ci separa dalle elezioni».
Paolo Crétier (Pd) ha sottolineato: «Non siamo noi che dobbiamo vestirci da innocentisti o giustizialisti. Io penso siano discussioni tardive. La cultura del sospetto non porta da nessuna parte».
«Troppo spesso abbiamo fatto sì che quest’aula si trasformasse in aula di tribunale. Credo che gli aspetti giudiziari debbano essere dibattuti in altra sede. Invito a tenere i toni della politica accettabili affinché i nostri colleghi si difendano serenamente» ha aggiunto Mauro Baccega (Epav) il cui collega consigliere Borrello ha dato in partenza per l’Union valdôtaine.
«Nulla di personale» ha premesso Albert Chatrian (Alpe) che ripercorre alcune tappe recenti della legislatura: «A fine febbraio c’era una giunta dimissionaria. Per me sarebbe stato più facile rifiutare la carica di assessore, ho assunto responsabilità pesanti, sapendo che avrei avuto attacchi anche personali, che in politica ci possono anche stare. Ricordo che su me ci sono due sentenze, una di proscioglimento, l’altra di condanna per concorso in finanziamento illecito dei partiti, per il quale non c’è sospensione o decadenza da cariche pubbliche, tant’è che ho potuto rivestire il ruolo di assessore. Si è accertata la mia onorabilità con atto di Giunta». Ha poi ribadito Chatrian: «Quello di Perron è il reato di vecchia concussione, è automatico il nesso fra condanna e sospensione. Non ho mai utilizzato soldi pubblici per me. Le persone intelligenti sapranno cogliere la differenza sostanziale».
La replica
«Credo, nel complesso, non faccia bene alla politica parlare di vicende giudiziarie in quest’aula. Voglio dire con forza che non ritengo di aver abusato del mio ruolo e di non aver superato i confini. Io ricorrerò fino all’ultimo grado di giudizio per dimostrare la mia innocenza. Ho rimesso il mio mandato senza che la legge mi obbligasse. Non ho apprezzato la ricostruzione da pubblico ministero di Alpe. Nel momento in cui sono stato condannato in primo grado non ho esitato un istante a dimettermi. Ho solo evidenziato una differenza di comportamento» ha replicato l’ex assessore Perron.«
Viérin, evitare la melma nel ventilatore
«Intanto concordo che è giusto che ognuno possa esprimere la sua opinione su questi temi. Credo che da evitare sia la politica della melma nel ventilatore. Dobbiamo darci delle regole. E’ chiaro sentire l’amarezza in certi colleghi. Bisognerà dividere il dibattito sul piano della politica, dell’amministrazione e della questione etica. Il progetto politico è fatto di persone. Bisogna saperlo separare dalle questioni personali. L’amministrazione ha dei programmi. Di etica ne abbiamo parlato in diverse occasioni. Di questioni imbarazzanti ce ne sono ma bisogna distinguere la rilevanza. L’Uvp ha sempre mantenuto un profilo basso, una posizione equidistante. Nessuno di noi ha enfatizzato le dimissioni di Perron. La politica non è come è stata rappresentata dalla magistratura» ha argomentato in aula il presidente Viérin.
(danila chenal)