Trasportava nove siriani irregolari: 3 anni e 4 mesi a passeur egiziano
L'uomo era stato arrestato lo scorso mese di luglio dalla polizia di frontiera al tunnel del Gran San Bernardo mentre tentava di espatriare in Svizzera
Una condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione, con 90 mila euro di multa, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e confisca del veicolo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Questa la pena inflitta all’egiziano Nabil Megahed El Sharkawi, 40 anni, arrestato lo scorso mese di luglio dagli agenti della polizia di frontiera, mentre, alla guida di un’autovettura, stava cercando di espatriare in Svizzera, passando dal tunnel del Gran San Bernardo, con a bordo nove cittadini siriani irregolari.
L’uomo, già arrestato nel 2016 al tunnel del Monte Bianco per lo stesso reato, è stato condannato nella seduta collegiale di giovedì mattina, tenuta dai giudici Massimo Scuffi, Anna Bonfiglio e Marco Tornatore.
Accusa: chiesti 5 anni e 125 mila euro
L’accusa, condotta dal pm Luca Ceccanti, ricordato l’accordo sull’acquisizione degli atti, in mancanza dell’imputato, ha ricostruito «l’arresto in flagranza» da parte degli uomini della polizia di frontiera «per il trasporto di nove cittadini siriani senza permesso di soggiorno. E’ palese – ha detto Ceccanti – che trasportasse cittadini stranieri all’estero, consapevole dello stato di clandestinità degli stessi, sia per il numero di persone a bordo, sia per il tipo di mezzo utilizzato». L’accusa aveva chiesto 5 anni e 125 mila euro di multa.
Difesa
Vana la difesa del 40enne egiziano: «Le indagini non sono state svolte, visto che nessuno dei trasportati è stato sentito a sommaria informazione – ha detto l’avvocato –. Si tratta di cittadini siriani, che avevano dichiarato il loro status di rifugiati politici. La circostanza che fossero in dieci, in un auto che poteva trasportare cinque persone, dà conferma del fatto che El Sharkawi fosse all’oscuro della condizione dei trasportati, visto che avrebbe facilmente potuto destare sospetto nella polizia».
(alessandro bianchet)