BCC Valdostana «indipendente dal sistema politico»
La Banca difende il proprio operato, all'indomani della pubblicazione delle motivazioni della sentenza di condanna per l'ex assessore regionale alle Finanze, Ego Perron, e per il presidente di BCC Valdostana, Marco Linty, e del consigliere dell'istituto di credito, Martino Cossard
«La Banca risponde unicamente ai propri soci, che sono quasi 10 mila, espressione democratica di un collettivo di famiglie, imprese e associazioni della Valle d’Aosta». Lo dice attraverso una nota la BCC Valdostana, che intende «ribadire la propria indipendenza dal sistema politico regionale. L’immagine trasmessa dai media locali non corrisponde a quella della Banca, che è un soggetto di primo piano dell’economia valdostana e che opera nell’interesse unico dei suoi soci e del tessuto economico regionale».
Le condanne
BCC Valdostana si riferisce alla pubblicazione dei media locali delle motivazione della sentenza di primo grado del tribunale di Aosta che ha condannato l’allora assessore regionale alle Finanze, Ego Perron (3 anni), il presidente della Banca, Marco Linty (un anno) e il consigliere Martino Cossard (un anno) – pene sospese – per “induzione indebita a dare o promettere utilità” nell’ambito dell’inchiesta per il trasferimento – mai andato in porto – della filiale di Fénis della Banca di credito cooperativo valdostano da una sede di proprietà a una in affitto, l’ex bar-ristorante Lo Bistrot, di proprietà dell’assessore.
«Nel massimo rispetto per l’operato della magistratura e nell’attesa dei successivi gradi di giudizio per il processo che ha coinvolto i suoi vertici – prosegue la nota -, la BCC Valdostana sottolinea come l’Istituto continui a lavorare giorno dopo giorno allo sviluppo collettivo del tessuto economico e sociale regionale, anche e soprattutto in un momento particolarmente delicato per il sistema bancario. La scelta di estrapolare da una sentenza depositata i passaggi lesivi per l’immagine della Banca non rende giustizia ai migliaia di risparmiatori che hanno scelto la Banca di Credito Cooperativo per far rimanere sul territorio valdostano i frutti del proprio lavoro. La BCC Valdostana è un organismo collettivo, che riunisce quasi 10 mila soci: la base sociale è fortemente cresciuta negli ultimi anni, confermandosi come diffusa su tutto il territorio regionale».
Un banca in salute
«La Banca è composta da 120 dipendenti, espressione del territorio valdostano, persone dunque che ne fanno parte e vi lavorano, sviluppando giorno per giorno un soggetto di primissimo piano del tessuto produttivo regionale – ricorda la BCCV – .La Banca, per la sua stessa struttura, non è quindi “governabile” dalla politica: essa risponde unicamente ai suoi soci, che ne sono i proprietari e che eleggono i propri rappresentanti in un’assemblea viva e partecipata. La vita democratica è un elemento distintivo del Credito Cooperativo: la Banca lo sottolinea, con orgoglio, per ribadire come siano i soci stessi ad approvare le linee di sviluppo dell’Istituto. In questi ultimi anni, la Banca sta lavorando intensamente per gettare le basi di un futuro ancora più solido e più capace di rispondere alle esigenze dell’economia valdostana. In questa direzione vanno sia l’adesione al gruppo di Cassa Centrale Banca sia il piano strategico che è in fase di approvazione, che mira a consolidare ancora di più le garanzie per il risparmio».
Sincadati preoccupati
«Senza voler esprimere un giudizio sulle vicende giudiziarie degli interessati, preme sottolineare come in questa situazione le “vittime” siano i dipendenti della Bcc Valdostana, che vedono il nome della loro azienda sottoposto all’attenzione pubblica con connotazioni negative – sostengono con una nota Cisl, Cigl, Fabi e Uilca – . E’ ferma convinzione delle scriventi organizzazioni che sia necessario effettuare le opportune distinzioni fra la “governance” della Banca e la quotidiana opera dei 120 dipendenti che, con professionalità, serietà e dedizione, sono sempre stati al servizio delle imprese e delle famiglie valdostane, operando con trasparenza ed onestà, lontano dai riflettori e da logiche di potere, in particolar modo in questi anni di forte crisi economica. La valutazione politica che possiamo fare è che il continuo scontro fra forze politiche e correnti al loro interno non fa che impoverire la nostra Regione, distogliendo attenzione e risorse dalla soluzione dei problemi della Valle d’Aosta, subordinando l’interesse della comunità ad un mero affare di bottega e di convenienza personale».
(re.newsvda.it)