Consiglio Valle: dalle politiche l’autonomia esce con ossa rotte
E' quanto emerge dall'analisi del voto nell'aula consiliare
L’esito delle politiche è stato al centro del dibattito in Consiglio Valle nella mattinata di oggi. Tutti concordi sul fatto che gli autonomisti ne escono con le ossa rotte.
Mouv, s’impone una riflessione
Il capogruppo Coalition Citoyenne-Mouv, Elso Gerandin, ha osservato che «il risultato delle elezioni politiche non può essere banalizzato e deve far riflettere la politica valdostana. Gli ultimi cinque anni di attività dei parlamentari valdostani sono stati deficitari, fatti di fiducie date al Governo a fronte di finanziarie dello Stato che massacravano la Valle d’Aosta. Ma c’è di più: nei cinque anni di Legislatura regionale è regnata sovrana l’incoerenza, l’incompetenza, la gestione di interessi personali, ma sono anche mancati la trasparenza e il rispetto nei confronti degli elettori».
Uvp, stimolo per ripartire
L’asessore Luigi Bertschy (Uvp) ha auspicato che il segnale scaturito dalle elezioni «ci dia uno stimolo per ripartire. L’Uvp si è già confrontata su cosa abbia funzionato e su cosa no. Sbaglia chi banalizza l’attività degli altri Movimenti, non è il momento di giudicare i buoni e i cattivi, ma piuttosto quello di capire quali percorsi e progetti devono seguire le forze autonomiste. Squalificare gli avversari e gettare fango non è il punto di partenza utile a questo scopo. Auguriamo un buon lavoro ai parlamentari eletti».
Pd, dare risposte
Il Capogruppo del PD-SVdA, Paolo Cretier, ha asserito che «C’è malcontento negli elettori e la nostra colpa come politici, a fronte di una crisi economica, è stata quella di non essere riusciti a dare delle risposte. Era necessaria maggiore stabilità per proseguire nell’azione a favore dei cittadini. L’Autonomia deve essere esercitata tutti i giorni e non solo in vista delle scadenze elettorali e bisogna riprendere in mano la situazione per riportare in auge la politica».
Uvp, frammentazione negativa
Il Presidente della Regione, Laurent Viérin, ha affermato: «La frammentazione del fronte autonomista non ha permesso di ottenere due parlamentari. Ma va sentito – anche e soprattutto – il messaggio che ci hanno lanciato gli elettori, che alla politica chiedono temi concreti. I temi nazionali interessavano la gente, mentre le forze autonomiste non li hanno affrontati adeguatamente, non si sono dati messaggi diversi di cambiamento. Noi parliamo del nostro Movimento, non distribuiamo patenti di vincitori o vinti».
PnV, autonomisti sconfitti
Per Antonio Fosson, «Ciò che colpisce nei risultati delle elezioni politiche è la sconfitta di tutti i progetti autonomisti, del credere che lo Statuto speciale sia un grande valore che dà dignità alla nostra regione e la richiesta della neo deputata di scindere le competenze prefettizie da quelle di Presidente della Regione sarebbe un grave danno per la Valle. Per noi, però, l’Autonomia deve portare a percorsi amministrativi validi, deve risolvere i problemi in maniera efficace e semplice».
Alpe, schiaffo dai valdostani
Per il capogruppo di Alpe, Albert Chatrian, «non ci si deve nascondere dietro ad un dito, i valdostani hanno voluto darci uno schiaffo a titolo di avviso, prima che sia troppo tardi e, con onestà, dobbiamo riconoscere che il nostro messaggio politico non ha raggiunto il numero necessario di cittadini per ottenere la vittoria. Dobbiamo anche rilevare che il responso delle urne punisce l’autonomismo, senza distinzioni, quasi a significare che questo non costituisca più la base del sistema valdostano. Non è così, l’Autonomia è lo strumento per garantire l’autogoverno e la sua validità rimane, ma ora dobbiamo capire le cause di questo disamore se vogliamo recuperare il rapporto di fiducia con gli elettori».
Epav, autonomia resta forza
L’Assessore Mauro Baccega (Epav) ha dichiarato: «Il risultato è stato una batosta per noi, forse condizionato anche dai media nazionali che parlavano solo di 5 Stelle, centro destra e Renzi e che non ha dato chiarezza al messaggio che le forze autonomiste hanno voluto portare sul territorio. Il progetto autonomista per noi era serio e dovevano esservi profuse tutte le forze. L’Autonomia è una forza che questa regione deve salvaguardare».
Stella alpina, non basta rassembler
Il consigliere Pierluigi Marquis (Sa) ha ricordato: «Sosteniamo da mesi un percorso di cambiamento, abbiamo provato a portare avanti una proposta che secondo noi resta la strada giusta. L’Autonomia dalla popolazione non è stata percepita come un valore, ma come uno slogan vuoto dei politici. Non basta rassembler, bisogna avere progetti comuni. I valdostani ci dicono che le lancette vanno portate avanti, che è fallito il progetto di questa maggioranza».
Il capogruppo dell’Uv, Augusto Rollandin, ha sottolineato che «lo Statuto speciale non è qualcosa di dato e di scontato: oggi, il Parlamento può modificarlo secondo logiche che possono non coincidere con quelle della nostra Regione. È quindi importante far capire cosa sia l’Autonomia ed è quello che noi abbiamo cercato di fare in questa campagna elettorale. Ora dobbiamo insistere e trovare dei mezzi nuovi. Certo è più facile rompere e in quest’Aula tutti lo hanno dimostrato: qui, di vergini non ce ne sono. Dobbiamo quindi smetterla con l’autocelebrazione, ora la questione è quella di trovare le risposte adatte per risolvere i problemi dei cittadini. Andiamo incontro ad un momento ancora più difficile: la campagna regionale. Evitiamo di fare altri errori».
(d.c.)