Minacciava e ricattava i clienti: prostituta a processo
I fatti risalgono al 2016. Dounia Lalami, arrestata a Genova, ma già evasa dai domiciliari, consumava rapporti sessuali con i clienti, per poi estorcere loro ingenti somme in denaro
Una prostituta minacciava e ricattava i clienti, ora è rinviata a giudizio. Questa la decisione del gup di Aosta, Giuseppe Colazingari, che ha accolto la richiesta del pm Carlo Introvigne di rinviare a giudizio Dounia Lalami, marocchina di 49 anni, arrestata il 2 maggio 2017 per estorsione.
I fatti
In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna, il cui processo è fissato per il 27 giugno e la cui difesa è affidata all’avvocato Marco Bich, consumava rapporti sessuali con i clienti in un appartamento di Saint-Vincent, per poi minacciarli fino a ottenere soldi per un ammontare, a volte, pari a 500 euro. I fatti, accertati dal Nucleo operativo e radiomobile di Aosta, sarebbero una quindicina e risalgono al periodo tra ottobre e novembre 2016.
Il modus operandi
Tante le casistiche rilevate dagli uomini dell’Arma, secondo i quali Dounia Lalami prendeva le chiavi dell’auto dei propri clienti e le restituiva solamente dietro il pagamento di un riscatto, oppure minacciando di chiamare proprio i carabinieri. In tutti i casi rilevati, i clienti, per paura di ritorsioni, si vedevano costretti a pagare.
La donna era stata arrestata a Genova, di rientro in nave dal Marocco, ed era stata posta agli arresti domiciliari, dai quali, però, era evasa rendendosi irreperibile.
(al.bi.)