Polizza assicurativa accessoria, a famiglia valdostana restituiti i soldi
Se la compagnia di assicurazione deve restituire i soldi alla famiglia assicurata. E’ successo in Valle d’Aosta, dove il primo round è stato a favore di una famiglia valdostana che aveva sottoscritto, anni or sono, una polizza assicurativa abbinata ad un mutuo contratto per l’acquisto della propria abitazione.
La vicenda
«“Nella primavera del 2017 si è rivolta ai nostri uffici – spiega Stefano Santin, presidente della Casa del Consumatore Piemonte e consulente di Mi Manda Rai Tre – una famiglia valdostana che aveva stipulato anni prima un mutuo per l’acquisto della propria prima abitazione. In quell’occasione l’ex Banca Popolare di Novara, ora BPM, aveva fatto sottoscrivere alla famiglia una polizza assicurativa per coprire l’eventuale perdita del posto di lavoro, la morte e l’infortunio. Uno dei mutuatari era un lavoratore transfrontaliero, figura comune in Valle d’Aosta. Il premio pagato all’assicurazione è risultato essere di circa 20.000 euro, il tutto intermediato dalla banca che ha ricevuto un lauto compenso dalla Compagnia. La storia si complica con la perdita del posto di lavoro del transfrontaliero: l’assicurazione comunica che tale figura non era prevista tra quelle assicurabili. Senza uno stipendio, la famiglia inizia a non poter pagare il mutuo ed incorre in problemi anche legali venendo inserita nella black list dei cattivi pagatori»
L’intervento della Casa del Consumatore
A questo punto la famiglia si rivolge alla Casa del Consumatore per tentare di risolvere la situazione che rischiava di degenerare nella perdita dell’immobile acquistato con enormi sacrifici.
«Abbiamo innanzitutto richiesto alla banca la sospensione del mutuo per perdita del posto di lavoro – spiega Santin – in base all’accordo sottoscritto tra le associazioni dei consumatori e l’ABI riuscendo ad avere una moratoria di sei mesi. Successivamente abbiamo imputato alla banca la responsabilità nella vendita della polizza, che si è rivelata inutile, chiedendo la restituzione dei 20.000 euro pagati e la cancellazione dall’elenco dei cattivi pagatori. La banca come poteva non sapere che la polizza che stava vendendo non avrebbe coperto i suoi correntisti? L’istituto ben conosceva l’attività lavorativa svolta dai clienti avendogli concesso il mutuo».
Come ha reagito la banca? «Ad oggi i nostri associati – conclude il presidente della Casa del Consumatore Piemonte – hanno ricevuto la restituzione di parte del premio pagato pari a 14.000 euro dall’assicurazione. Ora continueremo la nostra battaglia chiedendo gli altri 6.000 euro all’istituto di credito e la cancellazione dalle banche dati dei cattivi pagatori».
(re.newsvda.it)