Finta bomba alla stazione di Aosta, chiesta l’archiviazione
Pacco bomba (finto) alla stazione ferroviaria di Aosta, il pm Carlo Introvigne chiede l’archiviazione dell’inchiesta.
Il ritrovamento
Un pacco sospetto «del tutto simile a quelli che si vedono nei film», ma che all’interno non conteneva esplosivo era stato messo da qualcuno nei bagni della stazione il 19 aprile. L’allarme era scattato poco prima delle 14 per poi rientrare alle 16. L’allerta sarebbe stata data da un’inserviente, che durante il turno delle pulizie, ha rinvenuto nei bagni, in prossimità di una vaschetta di scarico dell’acqua, un “parallelepipedo” sospetto, dal quale fuoriuscivano dei cavi elettrici. All’interno si trovava un cellulare, collegato da alcuni fili a una scatola grigia (scambiata per un innesco), il tutto tenuto insieme da del nastro grigio. Allertata la Polfer, sul posto erano intervenuti gli uomini della Mobile di Aosta, scientifica e carabinieri, che hanno deciso di chiamare gli artificieri, arrivati da Torino intorno alle 14.30.
Le indagini
Le indagine, coordinate dal pm Carlo Introvigne, hanno portato al rilevamento delle impronte digitali sul pacco, ma non all’individuazione del colpevole, poiché le stesse non combaciano con nessuna di quelle già censite. Da qui la richiesta di archiviazione.
Impronte, queste ultime, che sono comunque state censite: se l’autore del gesto commetterà qualche reato per cui le impronte risulteranno censite in banca dati, allora l’inchiesta potrà essere riaperta.
(re.newsvda.it)