Pedopornografia: maresciallo della Finanza resta in carcere
Respinta dal tribunale del riesame la richiesta di scarcerazione del maresciallo (sospeso) del Gruppo Aosta Antonio Russo
Rimane in carcere a Verbania Antonio Russo, il maresciallo della Finanza del gruppo Aosta (ora sospeso dal servizio), arrestato lo scorso 7 giugno, dai suoi stessi colleghi, per detenzione di materiale pedopornografico.
Respinta richiesta scarcerazione
Il tribunale del riesame di Torino, infatti, ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dall’avvocato Davide Meloni, confermando così quanto deciso dal gup torinese che, nell’interrogatorio di garanzia del 12 giugno, aveva negato a Russo gli arresti domiciliari.
L’inchiesta
Le indagini sul sottufficiale erano state avviate lo scorso anno per altri reati. Russo era infatti stato scoperto dai suoi colleghi a falsificare le attestazioni rilasciate dalla ASL di Aosta per beneficiare di periodi di licenza straordinaria.
Nel corso delle perquisizioni nei computer e in altri dispositivi informatici nella sua disponibilità erano state trovate prove dei reati per i quali era imputato, ma anche immagini dall’esplicito contenuto pedopornografico.
Il secondo procedimento
A quel punto era stato avviato un nuovo procedimento penale, coordinato dal sostituito procuratore Lisa Bergamasco della procura di Torino, competente per questo tipo di reati. Con l’ausilio di specialisti del settore, si è provveduto all’analisi dei supporti, dai quali era scaturito «copioso materiale pornografico con immagini inequivocabilmente riferite a minorenni», nonché «file di testo contenenti i percorsi per raggiungere siti del dark web».
(al.bi.)