Aggressione con machete, Bosisio condannato a sei anni
L'aostano era stato arrestato dai carabinieri di Aosta dopo il tentativo di aggressione ai danni di due persone; per lui anche l'imputazione di tentato omicidio ai danni di un esponente delle forze dell'ordine
Condannato a sei anni per tentato omicidio ai danni di un esponente delle forze dell’ordine, lesioni e minacce ai danni di privati cittadini e porto d’armi in luogo pubblico; il tutto completato dal risarcimento alle parti civili. Questo l’esito del giudizio immediato che, giovedì 5 luglio, ha portato alla condanna Roberto Bosisio, aostano di 55 anni, arresto la sera dell’ultimo dell’anno del 2017 per l’aggressione a due persone con tanto di machete.
Il processo
Il processo si è concluso dopo che il 23 maggio la perizia del dottor Etienne Roveyaz, avvenuta a seguito della richiesta di incidente probatorio presentata dal difensore Davide Meloni, aveva fatto emergere la capacità di intendere e di volere del Bosisio al momento dei fatti, nonché l’essere in grado di partecipare al processo. Da qui era arrivata la richiesta di giudizio immediato, presentata dal pm Carlo Introvigne.
I fatti
I fatti, come accennato in precedenza, risalgono alla notte di Capodanno, quando due malcapitati erano stati aggrediti in via Giorgio Elter a colpi di roncola e machete. I carabinieri dell’aliquota radiomobile di Aosta, insieme a una pattuglia della polizia, erano accorsi sul luogo e avevano trovato l’autore del gesto, Bosisio, in «stato di alterazione psicofisica», che lo aveva spinto ad aggredire i due uomini, causando a un 49enne di Aymavilles ferite al viso e alla mano sinistra, guaribili in 25 giorni. Le forze dell’ordine avevano trovato il pregiudicato affacciato alla finestra delle scale del proprio domicilio, mentre brandiva le armi da taglio e, «dopo un tentativo di aggressione anche nei loro confronti», erano riusciti a disarmarlo, usando un dispositivo spray in dotazione, e ad arrestarlo. Nella successiva perquisizione, erano poi stati sequestrati un machete, una roncola e quattro coltelli a serramanico.
Trasferito nella casa circondariale di Brissogne, l’uomo si era poi vista confermare la misura cautelare nell’udienza davanti al Gip Giuseppe Colazingari.
(al.bi.)