Carcere Brissogne: Osapp parla di ”sfascio gestionale”
La presa di posizione del sindacato di polizia penitenziaria arriva dopo l'ennesimo episodio di violenza avvenuto nella casa circondariale
Parla di «sfascio gestionale» del carcere di Brissogne Carmelo Passafiume, vice segretario Piemonte Valle d’Aosta del sindacato Osapp. La dura presa di posizione arriva via comunicato stampa all’indomani della denuncia di un ennesimo episodio di violenza accaduto nella giornata di lunedì 16 luglio quando un detenuto quarantunenne di nazionalità italiana ha tentato di strangolare una guardia penitenziaria.
Passafiume cita una «serie di gravi accadimenti». Ricorda il «caso legionella ove l’ennesimo direttore in missione ha gestito l’emergenza in maniera quantomeno discutibile». Il sindacato evidenzia anche di fronte alla «gravità di infrazioni disciplinari e non, commesse dai detenuti, si contini a comminare sanzioni blande». Riferendosi all’aggressione di lunedì scorso spiega come questa «preveda, a norma di legge, che lo stesso possa permanere in isolamento in attesa di giudizio disciplinare. Si è preferito spostare il collega, forse per non irritare il detenuto».
Secondo l’Osapp «da questa situazione sconfortante non possiamo che chiedere aiuto alla politica regionale soprattutto a chi ha sempre dimostrato sensibilità verso i problemi della Polizia Penitenziaria».
Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario generale dell’Osapp, Leo Beneduci: «La situazione del carcere di Aosta, da cinque anni senza direttore, dovrebbe essere nota al dipartimento dell’amministrazione ed al provveditorato regionale, ma visti i provvedimenti con cui è stata affrontata, con un turn over dei direttori da rendere impossibile una gestione affidabile di una struttura così complessa, evidentemente non è così».
La denuncia del Garante
A denunciare la situazione sconfortante della casa circondariale i Brissogne è stato a più riprese negli ultimi anni il Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Enrico Formento Dojot che nella relazione annuale nel mese di marzo scorso. Dei dati del 2017 aveva detto: «Purtroppo, il quadro d’insieme della situazione del carcere valdostano non si discosta rispetto a quello dell’anno precedente, anzi: è in atto un pericoloso peggioramento. Carenza di progettualità, assenza del Direttore e del Comandante della Polizia penitenziaria, edificio in condizioni di criticità: ne esce un quadro sconfortante. Il Garante si sente spesso vox clamans in deserto, posto che tali problematiche, portate all’attenzione degli organi competenti, restano sostanzialmente senza soluzione».
(re.newsvda.it)