Tasse: Aosta medaglia d’argento per il pagamento dei rifiuti
Insieme a Treviso, Aosta sale sul secondo gradino del podio, tra le province italiane, per il versamento della tassa dei rifiuti.
A dirlo, è l’analisi di CRIF Ratings condotta sui bilanci dei comuni italiani che ha analizzato i mancati incassi su base pro capite, relativi alla tassa rifiuti del 2016. Ad Aosta, all’appello mancano solo 20 centesimi per cittadino contro i 149 euro di Roma che si trova al primo posto per la mancata riscossione.
Regioni a statuto speciale virtuose
Il dato positivo porta la Valle d’Aosta tra le regioni virtuose, insieme a Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto, tutte con incassi pro capite inferiori a 10 euro, ovvero meno del 4% dell’accertato.
Tra le regioni meno virtuose, primo posto per il Lazio, dove l’ammanco pro capite è di 121 euro, seguito dalla Sicilia, con 77 euro, terzo posto per la Campania (63 euro) e la Calabria (45 euro circa).
Ammanco di 1,8 miliardi nel bel Paese
Secondo il report di Crif Rating, ogni anno, a livello nazionale, manca all’appello il 20%, in media, dei corrispettivi dovuti, come dire che una famiglia italiana su cinque non paga la tassa sui rifiuti.
Nel 2016, l’ammanco ha raggiunto 1,8 miliardi di euro e si è attestato mediamente a 1,7 miliardi, nel triennio 2014-2016.
Tarsu, Tia, Tares e infine Tari
A complicare la gestione e riscossione, negli ultimi vent’anni, sono intervenuti numerosi cambiamenti, legati, soprattutto negli ultimi cinque anni, al ripensamento delle logiche sottostanti la finanza pubblica, in particolar modo dei trasferimenti statali.
I rifiuti urbani sono di competenza esclusiva dei comuni che hanno applicato via via differenti regimi di prelievo, alternativamente a carattere tributario o a carattere tariffario, con diverse regole per la copertura dei costi del servizio; dalla Tarsu alla Tia1 e Tia2 fino al decreto Salva Italia che introduce la Tares (tributo sui rifiuti e sui servizi) alla Tari (tassa rifiuti) in vigore dal 2014.
(c.t.)
Condividi