Esercito: domani l’addìo al Maresciallo Marchesani
Alla chiesa dell'Immacolata, venerdì 17 agosto, alle 14.30, la cerimonia funebre della 'memoria storica' della caserma che per tanti anni si è preso cura del Sacrario del glorioso Battaglione Aosta alla caserma Testa Fochi
L’Esercito e gli Alpini valdostani piangono la prematura scomparsa del 1º Maresciallo Francesco Marchesani, avvenuta nella notte tra martedì 14 e mercoledì 15 agosto all’ospedale Umberto Parini di Aosta, per uno di quei mali che non lasciano scampo.
I funerali si terranno domani, venerdì 17 agosto, alle 14.30, alla chiesa dell’Immacolata, al quartiere Cogne, ad Aosta.
Originario di Torrevecchia Teatina, in provincia di Chieti, classe 1965, Marchesani decise di arruolarsi giovanissimo; inizialmente comandante di squadra, si specializzò come marconista esperto delle telecomunicazioni, incarico con il quale partecipò anche a una missione Nato denominata ‘Joint Forge’ in Bosnia Erzegovina.
Grande appassionato di Storia, trovò nell’Esercito e in particolare nella Scuola Militare Alpina, poi Centro Addestramento Alpino, il suo ambiente ideale. Gli fu infatti affidata la custodia del Sacrario del Battaglione Aosta alla caserma Testa Fochi, «al quale dedicò tutto se stesso senza alcuna riserva» ricordano i colleghi.
Cultore delle tradizioni alpine e della vita militare, ha saputo rinsaldare il legame con il 4º Reggimento Alpini, di cui il Centro Addestramento Alpini è storico erede. Per i quadri e per gli Alpini più giovani, Marchesani ha sempre rappresentato la memoria storica della caserma, il custode della tradizione alpina.
Ricordano i colleghi commossi: «spesso lo si poteva trovare a parlare di Storia con gli Alpini che dovrendo prepararsi ai concorsi sapevano di trovare in ui quelle informazioni e quella passione che certo i libri non forniscono. Quante volte, riferendosi a un fatto storico militare, si sentiva dire… «chi può saperlo?» E la risposta era una sola: «Il Maresciallo Marchesani!». Spsesso, in sua compagnia, si perdeva il senso del tempo, si tornava indietro a vincere o perdere guerre e battaglie, sempre fieri e orgogliosi di appartenere a un Corpo epico come quello degli Alpini. Francesco era una colonna portante della cultura storica del Centro Addestramento Alpini e un reale punto di riferimento per tuti i colleghi, per disponibilità e generosità incondizionate».
Lo ricorda così Stefano Meroni della sezione Ana di Gressan, suo amico: «Primo maresciallo Francesco Marchesani: presente! Ciao Francè! Questa mattina hai fatto zaino a terra e sei salito al Paradiso di Cantore, lasciando un vuoto che mai riusciremo a colmare. E la mente vola alla tua passione per la storia e per il 4° Alpini, al Sacrario dell’Aosta, che coccolavi come fosse un figlio. Ti sei schernito quando ti ho definito ‘storico ed esperto’… ma tu, granitico come le montagne del tuo Abruzzo, eri proprio questo. Ricordo la campagna dell’Aosta in Pasubio dello scorso settembre…. il tuo zaino colmo di reperti arrugginiti e la tua sofferenza per le ginocchia messe sotto sforzo…. Ma l’ultima immagine è dell’ultimo mese di marzo, tu bagnato come un pulcino sotto una nevicata epocale, a Pila, che mi aiutavi nelle riprese video della gara di sci dei bocia del comune di Gressan, ancora una volta grazie alla tua manifesta impossibilità di rifiutare, di dire di no…. di essere sempre disponibile. Grazie Francesco! Grazie di tutto! E ancora una volta… ‘Cha cousta l’on cha cousta…. Viva l’Aousta’».
Il Maresciallo Marchesani lascia la compagna Sara e i figli Gabriele, Nicolò e Martina.
Nella foto grande in alto, il Sacrario del Battaglione Aosta alla caserma Testa Fochi, per tanti anni curato dal Maresciallo Marchesani e poi sostituito da uno spazio museale alla Caserma Battisti.
(c.t.)