Rifiuti: all’accusa di mala gestione Alpe non ci sta
Il movimento di maggioranza rivendica il buon operato dell'ex assessore Fabrizio Roscio
Sulla mala gestione dei rifiuti Alpe non ci sta e, a qualche giorno dalla protesta via comunicato, risponde a Valle Virtuosa: «Nei sei mesi del nostro governo è stata lanciata la gara europea per individuare un nuovo gestore della discarica regionale e per la realizzazione di due impianti a freddo: uno per selezionare e stabilizzare l’indifferenziato, l’altro per recuperare il multimateriale».
Conferma il movimento del Galletto: «La discarica regionale di Brissogne sta esaurendo lo spazio» e rivendica la scelta di affidare i servizi a una Associazione Temporanea di Imprese «che prevede tra l’altro ridotte possibilità di ricorso da parte delle aziende escluse. La concessione di servizi prevede un contratto che presenta le stesse caratteristiche di un appalto pubblico di servizi, a eccezione del fatto che il corrispettivo della fornitura consiste unicamente nel diritto di gestire i servizi a un determinato prezzo, sulla base di un piano finanziario che la Regione controlla.
Esattamente come avviene nel pubblico, anche per il privato tutti gli investimenti effettuati ricadono in tariffa». Puntualizza: «Le problematiche che dovrà affrontare il futuro gestore sono, oltre all’esaurimento della discarica, le difficoltà di reperimento di nuove volumetrie e le strategie per evitare una gestione emergenziale della struttura, con il conseguente inevitabile commissariamento, che come ben sappiamo dalle cronache italiane non è affatto garanzia di corretto smaltimento dei rifiuti».
Evitato il commissariamento
Prosegue Alpe: «Abbiamo evitato di essere costretti ad esportare i rifiuti agli inceneritori di altre regioni, noi che abbiamo detto no a questa scelta con un referendum. Il contratto di gestione con la precedente società, la Valeco, è scaduto a dicembre 2017, ma sta proseguendo con una proroga tecnica. Se tutto andrà bene, il nuovo gestore subentrerà dal primo gennaio 2020 e nel frattempo abbiamo evitato la fase emergenziale, ovvero un commissario statale che decide al posto della Regione».
Enti locali in ritardo
Affonda: «L’assunto che pubblico sia buono, mentre privato sia cattivo, è discutibile in quanto ci sono esempi tangibili di malagestione nelle partecipate, come nel vicino Canavese dove nel 2013 il consorzio dei Comuni ASA ha lasciato centinaia di lavoratori a casa e milioni di euro di debiti. I ritardi sono nascosti nella riorganizzazione dei sub-ato (raggruppamenti dei comuni valdostani) e nell’introduzione una volta per tutte e in tutti i comuni della tariffazione puntuale e della raccolta dell’organico. Non ci sono più scuse, adesso dipende tutto dalla volontà degli enti locali. Siamo allibiti da certe illazioni al limite della querela sull’operato del nostro assessore Fabrizio Roscio e chiediamo a tutte le forze di opposizione di comportarsi correttamente e di operare nell’ambito delle istituzioni, visto che ne fanno parte».
(re.newsvda.it)