Montagna: Cazzanelli-Steindl da record sulle creste del Cervino
Impresa della cordata italo-svizzera che ha concatnato in alita le 4 creste in poco più di 16 ore.
16 ore e 4 minuti per concatenare le quattro creste del Cervino: Hörnli, Furgen, Zmutt e Leone, con un tempo record.
E’ l’impresa della cordata italo-svizzera composta della guide alpine François Cazzanelli e Andreas Steindl che ieri, mercoledì, ha scalato un totale di 4476 metri, con uno sviluppo di quasi 30 km.
Per collegare le quattro creste, Cazzanelli e Steindl sono scesi tre volte dall’Hörnli e una dalla cresta Leone; il concatenamento, per la prima volta, era stato tentato nel ’92 da Hans Kammerlander e Diego Wellig che 25 anni fa impiegarono 23 ore.
La cordata italo-svizzera è partita ieri mattina dal rifugio dell’Hörnli, in Svizzera, alle 2.20, scalando la cresta dell’Hörnli attraverso la via normale in un’ora e 40 minuti. In due ore e 40 minuti, Cazzanelli e Steindl sono rienrati allo stesso rifugio per cambiare i materiali e sono ripartiti per la cresta Furgen, la più impegnativa delle quattro.
Il concatenamento
Di lì, in quattro ore erano di nuovo in vetta al Cervino per la seconda volta; sono poi ridiscesi per la cresta dell’Höornli per attaccare la cresta di Zmutt; le due guide alpine sono scese dalla via normale svizzera, hanno attraversato il ghiacciaio che c’è alla base della parete Nord del Cervino e hanno scalto la cresta di Zmutt, anch’essa difficile e molto tecnica. Hanno poi raggiunto la vetta del Cervino per la terza volta e sono quindi scesi per la cresta del Leone, la via normale italiana fino al Colle del Leone, dove comincia la vera e propria cresta. Di lì, sono nuovamente partiti per raggiungere la vetta del Cervino per la quarta volta ceh hanno raggiunto in meno di 15 ore dalla partenza. In un’ora e 4 minuti sono scesi di nuovo al rifugio dell’Hörnli, dove era partito il timer. Tempo totale: 16 ore e 4 minuti.
Le parole di Cazzanelli
Classe 1990, François Cazzanelli non ha bisogno di presentazioni: ha percorso e aperto svariate vie sul Monte Bianco, Monte Rosa e Cervino; ha al suo attivo dieci spedizioni extra europee, dall’Himalaya alla Cina, fino alla Patagonia Argentina; nella primavera del 2018, ha raggiunto la vetta dell’Everest con un cliente, mentre qualche giorno dopo, con la guida Marco Camandona e senza l’ausilio dell’ossigeno, ha raggiunto la vetta del Lhotse, la quarta montagna più alta al mondo.
«Sono molto contento – ha detto Cazzanelli entusiasta – è stata un’avventura stupenda. Siamo andati a mio parere molto forti; non è stato facile, il terreno era molto tecnico, le difficoltà sostenute, soprattutto sulle creste di Furgen e Zmutt. Portare a casa una performance così è davvero una grande soddisfazione».
Nella foto, Andreas Steindl e François Cazzanelli.
(re.newsvda.it)