«L’onestà, l’allegria e l’impegno civico»; l’addìo a Eugenio Salmin
Alla chiesa dell'Immacolata, oggi pomeriggio, l'ultimo saluto allo storico presidente di Confartigianato Valle d'Aosta e parrucchiere del capoluogo
C’erano gli amici della bocciofila CCS Cogne, con le maglie verdi sponsorizzata Ancos Confartigianato a omaggiarlo, qualcuno con gli occhi lucidi, ma anche con sorrisi un po’ tristi a ricordare questo e quell’altro avvenimento sportivo in compagnia di Eugenio.
Tanti amici, collaboratori, sportivi, politici e rappresentanti dell’associazionismo hanno salutato oggi pomeriggio alla chiesa dell’Immacolata, Eugenio Salmin, 79 anni, presidente di Confartigianato al 1997 al 2015 e storico parrucchiere della città, scomparso sabato mattina dopo lunga malattia.
Padre Luigino Da Ros, che ha concelebrato la messa con don Daniele Frimaire ha invitato i presenti a rinnovare la fede in Dio; «tutti noi abbiamo bisogno della parola di Dio – ha detto – per trovare le risposte, come nel caso della malattia del nostro fratello Eugenio».
La nuora Paola ha tratteggiato la figura di un «marito, padre, nonno e suocero speciale – ha detto commossa – un punto fermo della nostra esistenza che se anche non sarà fisicamente con noi, camminerà accanto a noi nei suoi insegnamenti. Ci ha insegnato l’onesta, l’altruismo e la perseveranza – ha detto – ci ha insegnato il sacrificio, pur continuando ad amare il proprio lavoro. Ci ha insegnato che attraverso la volontà, la generosità e l’impegno civico le cose possono migliorare. Ci ha anche regalato l’allegria, ma il suo ricordo è anche nella mitezza. Se n’è andato in punta di piedi, esattamente com’era nel suo stile».
Attraverso l’Ancos, l’associazione di promozione sociale di Confartigianato conosciuta grazie allo storico direttore Aldo Zappaterra, Salmin si era impegnato attivamente per un progetto di aiuto in Etiopia, un progetto di accoglienza per orfani e sostegno alle famiglie povere, al quale la famiglia ha deciso di devolvere le offerte raccolta durante la messa.
«Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dov’erano ma sono ovunque noi siamo» – ha concluso la nuora Paola, citando sant’Agostino e dedicando un ultimo pensiero al suocero, «ti porteremo sempre nel cuore».
Padre Luigino ha invitato i presenti a interrogarsi sul senso della vita, anche se «tante volte è difficile accettare che un chicco di grano deve scomparire, diventare seme e restituire vita ai frutti» – ha detto, riferendosi a un passeggio della lettura tratta dal Libro della Sapienza.
Dio non è cieco né sordo, abbiamo bisogno di lui e della sua parola».
Chi era Eugenio Salmin
Salmin era arrivato in Valle con la moglie Maria Pia nel 1969, trasferitisi da Torino, dove si erano conosciuti e innamorati; avevano aperto il loro primo negozio al quartiere Cogne, in via Colonnello Alessi; poi ‘Lady Chic’ si era trasferito in via Monte Grivola, fino alla chiusura, dopo 44 anni, nel marzo del 2013. Ma Eugenio non aveva ‘appeso’ le forbici al chiodo e ogni tanto dava una mano al figlio Corrado, che ha seguito le sue orme, nel negozio Lady Chic 2, nella piazzetta del Cavallo Bianco ad Aosta.
Di lunga data il suo impegno dell’associazionismo imprenditoriale; presidente di Confartigianato dal 1997 al 2015, era stato anche componente della Giunta Esecutiva nazionale di Confartigianato, membro del Collegio dei Probiviri e presidente di Rete Imprese Valle d’Aosta; era stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro della Repubblica italiana.
Un uomo di sport
Eugenio Salmin è stato anche un uomo di sport: due quelli che ha amato di più: il calcio e le bocce. Il mondo del pallone lo ha visto protagonista per tanti anni, negli ultimi decenni del secolo scorso, sulle panchine di diverse società aostane. In primis, la Gabetto, presa in Terza e portata in Seconda Categoria, quindi le giovanili dell’Aosta, della S.Orso Gabetto, il Gressan, la Sangiorgese, senza dimenticare la rappresentativa valdostana di Seconda e Terza Categoria
Le bocce, il suo secondo grande amore sportivo, l’hanno visto attivo a tutto tondo: giocatore, tecnico, dirigente. Fino all’ultimo è rimasto presidente del CCS Cogne, con i colori verdi del glorioso club del capoluogo regionale tatuati sulla pelle e nel cuore.
«Perdiamo un leader giusto, un uomo misurato, non di troppe parole ma di sostanza – commenta Aldo Zappaterra che, nelle vesti di direttore di Confartigianato, è stato al fianco di Salmin per lungo tempo. Eugenio non ha mai dovuto battere i pugni; aveva grandi doti di mediatore, era deciso ma equilibrato. E’ stato facile lavorare fianco a fianco per tanti anni, tanto che tra noi è nato un bel rapporto di amicizia. Oggi sono molto triste, perdo un fratello e la nostra regione perde un uomo per bene, vecchio stampo, per il quale il rispetto e la lealtà sono sempre stati capisaldi».
Eugenio Salmin lascia la moglie Maria Pia, sua compagna anche in quasi cinquant’anno di lavoro insieme, i figli Corrado, Mauro e Andrea, le nuore e gli amati nipoti Simone e Serena.
(cinzia timpano)
http://www.gazzettamatin.com/gazzettamatin/2018/09/15/imprenditoria-lutto-addio-eugenio-salmin