Consiglio Valle: no alla riesumazione del matitone Je suis Charlie
La consigliera di Impegno civico ha chiesto all'assemblea regionale di adottarlo
Il Consiglio comunale di Aosta ha congedato il matitone Je suis Charlie, dedicato alla strage del 2015 nella redazione di Charlie Hebdo, a Parigi, ma torna a fare discutere il Consiglio Valle. Di adottarlo ha chiesto in una risoluzione Daria Pulz di Impegno civico. L’iniziativa è stata bocciata con voto segreto: 11 favorevoli, 3 astenuti e 19 contrari.
M5S, cambiamo dicitura
Così Manuela Nasso (M5S) nel suo intervento: «Qui abbiamo fabbriche che chiudono, il casinò che affonda, la povertà che avanza. Non mi sembra un argomento urgente». Fa una proposta provocatoria Nasso: «mettiamogli sopra una targa Je suis liberté d’expression» mettendo tutti d’accordo.
Lega, vittime alla gogna
«Quel giornale satirico non mi è piaciuto fin dall’inizio. Siamo tutti contro ogni forma di violenza ma ci sono cose che non si possono rappresentare satiricamente come vittime inermi (leggi i morti del terremoto di Amatrice e del ponte Morandi)». sentenzia il capogruppo della Lega Andrea Manfrin.
Di rincalzo il collega di partito Luca Distort: «questa matita purtroppo si porta dietro una scritta connotata. Il simbolo non si può edulcorare. La matita è nata per dire no al massacro islamista, in quel momento. Io non posso minimamente riconoscermi in quel simbolo. Charlie Hebdo rappresenta il nichilismo più sfacciato. La satira non è quella del giornale francese che ha più volte calpestato e offeso i valori umani».
Alpe, rispetto decisione Aosta
Per Patrizia Morelli (Alpe) «tutti ci siamo sentiti Charlie, tutti abbiamo voluto esprimere l’orrore provato di fronte alla strage. Tutti in seguito siamo stati colpiti dalle vignette sulle vittime del terremoto del Centro Italia e dal crollo del ponte di Genova. La satira deve mettere a nudo, una bugia, una stortura ma non deve fare violenza morale. Avrei proposto di cambiare la scritta ma sarei stata a favore della conservazione del matitone. Siamo per il rispetto della decisione assunta dall’assemblea cittadina di Aosta e quindi voteremo contro la risoluzione».
Ic, priorità alla libertà di espressione
Difende l’esistenza del matitone Chiara Minelli (Ic) che rivendica «la libertà di espressione che viene prima di ogni cosa. Chiedere al Consiglio di adottare la matita va in questa direzione».
«Non daremo indicazioni di voto. I temi che toccano le coscienze sono importanti» ha detto nel chiudere il dibattito la presidente Nicoletta Spelgatti.
(danila chenal)