Rissa dentro la Cogne: finiscono in ospedale e vengono denunciati
Due operai di una ditta esterna sarebbero venuti alle mani e sarebbero stati divisi da altri lavoratori e da un addetto alla sicurezza; indagano i carabinieri di Aosta; l'azienda della famiglia Marzorati condanna l'accaduto e chiarirà con la nota azienda del vercellese coinvolta.
Due denunce, con rispettivamente 10 e 25 giorni di prognosi.
È il risultato della rissa avvenuta nelle prime ore di venerdì 2 novembre, tra due operai di una ditta esterna di Vercelli, che si trovavano all’interno dello stabilimento della Cogne Acciai Speciali, e che sono stati denunciati per minacce e lesioni.
La vicenda
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Aosta, intervenuti sul posto, i due operai, F.K. del 1978 e M.A. del 1967, entrambi italiani di origine nord-africana, avrebbero litigato violentemente prima di iniziare le operazioni.
Divisi dai lavoratori
A quanto pare, M.A. avrebbe prima minacciato e procurato lesioni a F.K., per poi subire la reazione.
I due sono stati fermati da altri operai e da un addetto alla sicurezza, che hanno allertato il 118 e operato i primi soccorsi.
Il risultato, come detto, sono state una prognosi di 10 giorni per F.K. e di 25 giorni per M.A.
La reazione della Cogne Acciai Speciali
«In merito all’increscioso e inammissibile fatto accorso il 1° novembre sera tra due lavoratori di una ditta terza che opera all’interno dello stabilimento, la Cogne Acciai Speciali prende categoricamente le distanze e condanna l’accaduto, mettendosi a disposizione degli inquirenti per far luce sull’intera vicenda – commentano i vertici dell’azienda siderurgica del capoluogo. Infatti, probabilmente, solo grazie all’intervento della squadra di emergenza della Cogne e della vigilanza, le conseguenze dell’episodio non sono state ben più gravi. Sarà comunque cura dell’azienda chiarire al più presto quanto successo con i titolari dell’impresa coinvolta, nell’ottica di salvaguardare la propria immagine, la propria reputazione e la sicurezza dei propri lavoratori».
(al.bi.)