Consiglio Valle: ancora scontro sull’accordo con lo Stato
Consiglio Valle sempre più scollegato dalla realtà. Circa due ore di dibattito sui 130 milioni ottenuti dallo Stato; stessi commenti di un mese fa sull'accordo
E’ ancora scontro in Consiglio Valle sull’accordo finanziario siglato la scorsa settimana tra Stato e Regione. I ‘famosi’ 130 milioni ottenuti da Roma.
Spelgatti, onestà intellettuale
«Con quest’intesa – ha ribadito il presidente Nicoletta Spelgatti – abbiamo mantenuto gli importi proposti dalla Giunta Viérin. Inoltre abbiamo chiuso un accordo sulla clausola di salvaguardia per avere garanzie sul futuro. I documenti parlano chiaro. Ci sono quattro lettere del febbraio 2018 firmate dall’allora presidente Viérin a cui lo Stato non ha mai risposto. Di conseguenza è scattata l’impugnativa. Ora la questione è chiusa definitivamente, è stato un lavoro difficile, chiedo onestà intellettuale. La situazione politica nazionale in questo momento favorisce la Valle d’Aosta».
La replica
Replica il consigliere dell’Uvp Viérin. «La Valle d’Aosta rinuncia a cifre importanti a fronte di una legge ordinaria, noi chiedevamo una norma di attuazione per blindare le somme. La sua ricostruzione non è completa, la questione finanziaria andava risolta in prospettiva e al rialzo».«Io ho votato l’accordo. Da un punto di vista tecnico l’accordo può essere visto in chiave positiva. In un momento di poche risorse ci sta. Da un punto di vista politico è un accordo al ribasso».
Gli interventi
Sentenzia l’ex assessore alla sanità Chantal Certan (Alpe).«Non può essere considerato un accordo positivo. La vecchia politica del rubinetto non funziona più». Sottolinea un tranchant Alberto Bertin, capogruppo di Impegno civico. Non dispiace alla consigliera Chiara Minelli (Ic) la clausola di salvaguardia che pone la Valle al riparo di richieste di denaro in maniera indiscriminata da parte dello Stato.
«Il ricorso portava a 244 milioni. Oggi ci accontentiamo di 120 milioni spalmati su sette anni». A puntualizzarlo Augusto Rollandin.
«Il peccato originale risale allo Statuto che non dà certezze sull’autonomia finanziaria. La Lega lavora per rafforzare i nostri principi autonomisti». Ricorda Diego Lucianaz. Parla di «fragilità dell’accordo» Albert Chatrian (Alpe). «Nessuno mette in dubbio che la Regione debba concorrere al risanamento della finanza pubblica ma l’accordo ingessa la nostra posizione» aggiunge.