Sindacato Savt, appello di Albertinelli: riscrivere tutti insieme il Modello Valle d’Aosta
Prevedere le risorse per il futuro e riscrivere il Modello Valle d’Aosta. E’ l’appello che ha lanciato il segretario del Savt/Funzione pubblica, Claudio Albertinelli, alle forze politiche intervenute questa mattina, lunedì 3 dicembre, al XII congresso tenutosi nella sala BCC di piazza Arco d’Augusto, ad Aosta.
«Ci sono voluti 10 anni per firmare il nuovo contratto della funzione pubblica, come siamo arrivati a questo? Perché il percorso è stato così complicato?», ha sollecitato».
“Autonomie et conventions de travail territoriales: des atouts à la une – Autonomia e contratti di lavoro territoriali: risorse da prima pagina” era il tema del congresso, che ha voluto aprirsi a tutti gli attori coinvolti. «Non abbiamo voluto essere autoreferenziali ma aprirci a tutti i nostri interlocutori – ha spiegato Albertinelli -; l’autonomia ha il vantaggio di farci le regole in casa, non ci dobbiamo rinunciare. Faccio due appelli, uno agli amministratori, di prevedere a bilancio le risorse per i prossimi anni e per il prossimo contratto, l’altro è quello di provare a riscrivere tutti insieme il modello Valle d’Aosta e per farlo bisogna partire dai progetti e per cui è necessaria la stabilità politica».
Le forze politiche
Tutte le forze politiche presenti si sono dette d’accordo sulla necessità di parlarsi tra loro ma anche con il Sindacato, perché in un’era in cui le risorse economiche scarseggiano ma i cittadini richiedono sempre più una pubblica amministrazione performante, i dipendenti sono il tramite tra questi ultimi e l’amministrazione e vanno messi nelle condizioni di lavorare al meglio..
«La formazione unica di tutti i dipendenti della Pubblica amministrazione è molto importante per dare qualità del lavoro al passo con i tempi» è una delle chiavi proposte dal sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, così come l’albo unico della dirigenza, l’integrazione tra risorse pubbliche e private, e la differenziazione delle esigenze tra le singole amministrazioni».
Di formazione ha parlato anche Andrea Manfrin, consigliere regionale della Lega, «perché ridurrebbe le consulenze esterne e il personale sarebbe più preparato e offrirebbe un lavoro migliore».
Manfrin ha anticipato i punti cardine del Decreto concretezza per la funzione pubblica che prevede in sintesi maggiori controlli per evitare i furbetti del cartellino, un ricambio generazionale per integrare le professionalità mancanti e la valorizzazione del patrimonio di professionalità presenti.
Elso Geradin (MOUV) ha sottolineato come nella finanziaria in fase di scrittura, probabilmente ci sarà la possibilità di spendere le risorse disponibili che invece il patto di stabilità aveva bloccato. «A fronte di questo però – ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura – bisognerà prevedere della programmazione ed ognuno ne sarà responsabile, gli enti locali sono importanti e devono avere la forza di riorganizzarsi perché sono i più vicini alla popolazione».
L’assessore regionale alla Sanità (dimissionaria), Chantal Certan (Alpe )ha incentrato il suo intervento su tre argomenti principali: la necessità delle riforme, pensando ad investimenti a lungo termine, non solo economici, necessità di stabilità politica, iniziando dalla riforma della legge elettorale, e infine un’autonomia responsabile».
Unanimi nella disponibilità mettersi a disposizione per collaborare ma anche nel riscontrare grandi difficoltà nell’interloquire con le forze politiche a causa dell’instabilità degli ultimi anni si sono dimostrati Vilma Gaillard della CGIL, Jean Dondeynaz della CISL e Ramira Bizzotto di UIL.
In foto, da sinistra: Mauro Crétier, Claudio Albertinelli, Sonia Chabod e Guido Corniolo
(simonetta padalino)