Concorso ginecologi: sei richieste di rinvio a giudizio
Sei richieste di rinvio a giudizio. Questa la mossa della Procura di Aosta nell’ambito dell’inchiesta sul concorso per ginecologi, promosso dall’Usl della Valle d’Aosta nella primavera del 2018.
Gli indagati
Gli indagati per cui è stata esercitata l’azione penale sono il primario di Aosta, Livio Leo, 56 anni, presidente della commissione giudicatrice (nominato il 31 ottobre 2017), Enrico Negrone, 59 anni, medico piemontese e altro commissario, nonché quattro candidati che erano riusciti a superare la prima prova scritta, poi annullata.
Le accuse
Le ipotesi di reato contestate a vario titolo dal pm Luca Ceccanti sono l’abuso d’ufficio (per la presunta violazione in merito alla tipologia di prova scelta, consistita in un test con 50 domande a risposta multipla, invece dei canonici quesiti a risposta aperta) e la rivelazione del segreto d’ufficio (presumendo che le domande siano arrivate prima ai quattro candidati indagati, passati nei test in cui erano stati esclusi due medici da tempo impiegati al Beauregard).
Stretti legami
Secondo quanto ricostruito dal pm, inoltre, i medici favoriti avrebbero curato in passato alcune pubblicazione scientifiche con Leo, mentre un altro avrebbe lavorato nell’ospedale di Novara con il primario. Il tutto sarebbe andato a discapito di alcuni medici da tempo impiegati al Beauregard.
L’esposto
Ricordiamo che la prova scritta e la graduatoria erano state annullate lo scorso 20 aprile dal commissario Usl Angelo Michele Pescarmona; l’indagine della Guardia di finanza di Aosta era invece partita da un esposto della consigliera regionale Emily Rini.
Leo sospeso
Nella giornata di mercoledì, intanto, la Cassazione ha disposto la sospensione per sei mesi di Livio Leo dalla possibilità di far parte di qualche commissione per altri concorsi.
(re.newsvda.it)
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