Piccoli comuni di montagna, Manes: «semplificare gli adempimenti»
E' quanto ha chiesto il presidente del Consorzio permanente degli Enti locali della Valle d'Aosta nell'ambito della “due giorni della Montagna”
Semplificare gli adempimenti per i piccoli comuni montani. E’ quanto ha chiesto il presidente del Consorzio permanente degli Enti locali della Valle d’Aosta Franco Manes. Lo ha fatto oggi, martedì 5 febbraio, nell’ambito della “due giorni della Montagna” sulle tematiche di interesse specifico dei piccoli Comuni montani. L’incontro tra i rappresentanti del Celva e i componenti della Consulta Nazionale, provenienti da Regioni dove il tema montagna è particolarmente sentito, aveva l’obiettivo di far emergere sia le difficoltà vissute in gran parte dei territori montani, sia le possibili proposte per restituire un futuro di sviluppo a queste comunità.
Manes, meno burocrazia
«La necessità urgente di operare una forte e capillare semplificazione delle centinaia di adempimenti è tra le priorità. Questi, spesso, sono privi di una qualsiasi utilità per i cittadini. Impegnano, tuttavia, il personale e gli amministratori di un piccolo Comune con aggravio della qualità dei servizi offerti alle comunità locali».
«Il tema dei Comuni montani e della montagna in generale va inquadrato innanzitutto tenendo conto di un parametro, quello della marginalità. Questo può consentire di approdare a soluzioni concrete per un effettivo rilancio e una tutela reale della gran parte dei nostri territori, a partire da quelli più disagiati». Lo ha affermato Massimo Castelli, Coordinatore Nazionale Anci Piccoli Comuni e Sindaco di Cerignale.
Per poi proseguire. «Di tutto questo lavoro e di quello che anche in via telematica stiamo portando avanti con tutti i soggetti interessati, faremo una sintesi; produrremo un documento di proposte ai tavoli degli Stati generali della montagna. Il tema dello spopolamento, in più occasioni opportunamente richiamato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è un problema da affrontare; bisogna invertire il drammatico trend dell’abbandono di territori»