Geenna: Pulz chiede un’azione più incisiva del Prefetto Fosson
La consigliera di Adu si dice basita per la superficialità, giuridica e anche politica, della risposta di Fosson e ribadisce la preoccupazione per la lentezza di azione.
Geenna: il presidente della Regione Antonio Fosson, ieri, nella consueta conferenza stampa del venerdì, replicava alle accuse di lentezza mossegli dalla consigliera Daria Pulz: «ignoranza giuridica enorme». Assicurava alla consigliera di Adu: «nessuna inadempienza, seguiamo una procedura ben codificata».
La lettera di Adu
Così Pulz ha preso carta e penna e ha scritto al Presidente-Prefetto Fosson.
Caro Presidente con funzioni prefettizie, mi permetto di dirle che Lei mi ricorda quella tipologia di alunni ligi al dovere che si sentono rassicurati dall’aver svolto tutti i compiti a casa, senza però averne colti il senso e l’occasione per imparare davvero. Il compito a casa che lei ha svolto egregiamente è stato quello di trasmettere qualche carta al Ministero dell’Interno. Ma, dottor Fosson, Lei non è un allievo e nemmeno un passacarte: Lei è il nostro Prefetto. Ed è proprio perché mi sono impegnata a capire la normativa – pur non avendo una formazione giuridica specifica, ma forte del fatto di aver passato la mia vita a studiare – che ora resto basita per la superficialità, giuridica e anche politica, della sua risposta, a fronte non certo di accuse da parte mia di inadempienza o irregolarità, bensì di preoccupante lentezza di azione.
Un’azione più forte
Rispetto a una situazione così grave e inedita nelle sue dimensioni, come quella che nostro malgrado stiamo vivendo in Valle d’Aosta, mi aspettavo una reazione e un’azione più forti, un comportamento proattivo più efficace. (… )
Con questo suo nascondersi dietro accuse di ignoranza e battute, quelle sì molto rapide, temiamo che ci sia – oltre alla mancanza di finesse, aplomb e scarso rispetto della donna che caratterizza l’ingessato mondo politico valdostano – un’estrema debolezza politica appunto.
Manca il dialogo
Nel suo discorso di insediamento con l’avvio del nuovo governo, Lei in qualità di Presidente della Regione ha ampiamente parlato di dialogo e collaborazione con tutte le forze politiche. Fin da subito, però, questo dialogo si è di fatto rivelato un monologo, da parte sua ma anche di alcuni dei suoi assessori. (…) Viene il dubbio che per voi il dialogo siano gli applausi registrati e mandati a loop. Può anche darsi che sia umanamente troppo pesante, oltre che politicamente conflittuale, gestire i due ruoli che lo Statuto Speciale le affida di Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta con funzioni prefettizie.
Gli interrogativi
Mi permetto di chiedere al Prefetto: come mai il Ministero dell’Interno dà senza indugio il via libera al Prefetto di Reggio Calabria per l’attività ispettiva antimafia nel comune di San Giorgio Morgeto e a Lei no? Chi o che cosa sta rallentando la procedura? E questo cumulo di funzioni, con i potenziali conflitti di interesse che si porta dietro, può in qualche modo influire? Queste domande, dottor Fosson, non nascono solo dalla mia mente abituata a vivere di dubbi e interrogativi: se le stanno ponendo in tantissimi. (…)
Stiamo infatti parlando di ‘ndrangheta, di indagati e arrestati tra consiglieri ed ex assessori per reati associativi di stampo mafioso, di affari loschi, di infiltrazioni negli organi istituzionali, di voti di dubbia provenienza che delegittimano l’intero Consiglio regionale, di scioglimento di Consigli comunali, in sintesi di rapporti molto ambigui tra mafia e politica.
Forse, caro Prefetto/Presidente, sarebbe il caso di essere più seri e trasparenti, precisi nelle risposte, capaci di prendere in mano la difficile situazione. Mi permetto di dirle che rivestire le massime cariche regionali implica il saper indicare ai cittadini valdostani la via per una coraggiosa presa di coscienza collettiva di quale humus abbia favorito tutto ciò e di come costruire una vera svolta, tutti insieme nel reciproco rispetto.
(re.newsvda.it)