Legionella: un focolaio nella caserma dei vigili del fuoco di Aosta
Un vigile professionista avrebbe contratto la malattia nelle docce della “palazzina nuova”; in corso le verifiche
Nella caserma Erik Mortara dei Vigili del fuoco di Aosta c’è un focolaio di legionella. Il batterio è stato rilevato in una doccia. Lo ha riportato in anteprima il settimanale Gazzetta Matin in edicola lunedì 18 marzo, ricostruendo la vicenda. Il sindacato autonomo vigili del fuoco Conapo, in una lettera, esprimeva preoccupazione per un vigile professionista che avrebbe contratto la malattia nelle docce della “palazzina nuova”. Non nega la denuncia del Conapo il comandante della Caserma, Salvatore Coriale, che preferisce parlare di «un sospetto caso di legionella; abbiamo bonificato le docce della palazzina camerate e abbiamo chiesto di verificare tutta la struttura». «Gli enti predisposti, infatti, hanno eseguito dei prelievi; stiamo aspettando i risultati» precisa il comandante.
Il focolaio in una doccia
La versione di Coriale trova conferma nelle parole dell’assessore alla Sanità Mauro Baccega. «A seguito della segnalazione di un presunto caso di legionellosi, sono state eseguite verifiche nella struttura». Dall’attività sarebbe emerso che «in una doccia era presente il batterio». Dopo la bonifica, è stata quindi eseguita una verifica ulteriore dall’Azienda Usl. «Non vi sono ancora gli esiti. Si tratta di verifiche eseguite invia precauzionale». L’assessore, infine, commenta. «L’assessorato non era stato coinvolto nella vicenda. Comunque, noi recepiamo il dossier e facciamo tutti gli approfondimenti per trasmetterei dati a Roma al Ministero».
Dall’opposizione, tuona Andrea Manfrin (capogruppo della Lega). «Trovo che sia vergognoso che sia messa a repentaglio la salute di chi, ogni giorno rischiala sua vita per salvare quella degli altri. Sorprende, ma al tempo stesso fa rabbia che i professionisti non siano neppure stati avvertiti del potenziale pericolo. Questa è un’ulteriore conferma dei problemi strutturali della caserma e delle strutture utilizzate. A livello politico, tutto tace nonostante precise informazioni che dovrebbero essere note ai massimi esponenti regionali.
La denuncia
Sul tema della legionellosi, vi sarebbero stati già due ordini del giorno (datati 1° marzo) i quali riportavano al primo punto «Operazioni di bonifica dell’impianto idrico-sanitario a servizio della “palazzina camerate”». A fronte di questa situazione, il Conapo ha scritto una lettera al coordinatore del dipartimento personale e organizzazione della Regione. Il documento è stato spedito il 4 marzo e, a oggi, «non abbiamo ancora avuto risposta» spiega Demis Martinod del sindacato. «Come spesso accade, noi poniamo delle domande ma non otteniamo risposte. Non abbiamo ancora avuto risposte su un tema così importante e urgente come la salute dei lavoratori. Sovente sono necessari vari solleciti per ottenere una risposta dalla Regione».
Il documento
Nel documento, il Conapo espone due principali richieste: che siano eseguiti i controlli su tutta la struttura; tutto il personale sia sottoposto a visita medica. Il sindacato chiede poi «quando il Comando sia venuto a conoscenza del fatto che vi è stato un caso di legionellosi dovuto a un focolaio individuato all’interno della Caserma»; «quali siano stati i motivi per non informare ufficialmente tutto il personale del rischio di contagio». Per il momento, quindi, l’unica certezza è che le docce della “palazzina nuova” sono inagibili.
Il Conapo riferisce che i Vigili possono quindi farsi la doccia in un container che è stato appositamente installato all’interno del complesso, oppure in quelle della“palazzina vecchia”; ma è stato certificato che quest’ultimo impianto idrico sia esente dalla contaminazione? Il Conapo si pone questo quesito nella lettera. Proprio su questo punto, esisterebbe però un ordine del giorno in cui il comandante della caserma avrebbe riferito di aver chiesto (agli uffici regionali competenti) di estendere i controlli all’intera struttura.
(federico donato)