Geenna: respinta l’istanza dei difensori, Sorbara resta in carcere
Secondo l'avvocato Della Valle la pronuncia del gip è «lacunosa e contraddittoria»
Marco Sorbara, il consigliere regionale arrestato nell’ambito dell’operazione Geenna, resta in carcere. Lo ha disposto il gip di Torino respingendo l’istanza presentata dal team di difensori del consigliere regionale (sospeso dalla carica), composto dagli avvocati Raffaele Della Valle, Donatella Rapetti e Sandro Sorbara.
I legali avevano chiesto una misura cautelare meno pesante; gli arresti domiciliari. Sorbara, infatti, si trova in carcere dal 23 gennaio, quando era stato raggiunto dall’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, firmata dal gip Silvia Salvadori. I pm della Dda di Torino – Stefano Castellani e Valerio Longi – hanno iscritto il nome dell’ex assessore comunale di Aosta e attuale consigliere regionale nel registro degli indagati nell’ambito dell’operazione Geenna contro presunte infiltrazioni di ‘ndrangheta in Piemonte e in Valle d’Aosta. Sorbara è indagato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso.
Secondo l’avvocato Della Valle (foro di Monza), l’ordinanza con cui il gip ha respinto l’istanza «è lacunosa e contraddittoria. Si ispira alla cultura giustizialista. A mio avviso, sugli elementi storici è prevalso l’elemento geografico». In base a quanto si è appreso, il giudice per le indagini preliminari avrebbe riconosciuto la sussistenza del pericolo di reiterazione, negando invece l’eventuale pericolo di inquinamento delle prove. Posizione – la prima – non condivisa dai difensori.
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(f.d.)