Appello inchiesta Bccv: chiesta la conferma delle condanne
In primo grado, l'ex assessore regionale Ego Perron era stato condannato a 3 anni
Confermare le condanne emesse in primo grado nell’ambito dell’inchiesta Bccv. Questa la richiesta formulata alla Corte d’Appello dal sostituto procuratore generale di Torino, Giancarlo Avenati Bassi.
Nel novembre 2017, il gup del Tribunale di Aosta Davide Paladino aveva condannato l’ex assessore regionale Ego Perron e i due ex presidenti dell’istituto bancario, Martino Cossard e Marco Linty. L’accusa era di induzione indebita a dare o promettere utilità.
Mentre Cossard e Linty erano stati condannati a un anno, per il Perron il gup aveva sentenziato 3 anni di reclusione. Tutti e tre gli imputati avevano deciso di fare Appello.
L’inchiesta, coordinata dal pm Luca Ceccanti, riguarda il trasferimento – mai andato in porto – della filiale di Fénis della Banca di credito cooperativo valdostano da una sede di proprietà a una in affitto, l’ex bar-ristorante Lo Bistrot, di proprietà dell’assessore. Secondo l’accusa, Perron, con l’obiettivo di ottenere un contratto di locazione per l’immobile, si prodigò per far rieleggere Linty nel consiglio di amministrazione della banca.
In foto, Ego Perron nell’aula del Consiglio Valle.