Consumo di alcol, Valle d’Aosta conferma il primato nazionale
Consumo di alcol, il 16° rapporto Osservasalute 2018 inchioda la Valle d'Aosta: il 74% degli abitanti consuma alcol. Elevato l'abuso. La Regione annuncia una campagna di prevenzione tra i giovani
Consumo di alcol, la Valle d’Aosta conferma il triste primato nazionale. Lo rileva l’Osservatorio Nazionale Alcol ISS e del WHO CC Research on Alcohol sui dati ottenuti con l’Indagine Multiscopo Istat “Aspetti della vita quotidiana” – Anno 2018.
I risultati sono riportati nel 16esimo Rapporto Osservasalute 2018 “Stato di salute e qualità dell’assistenza nelle regioni italiane” dove viene pubblicata la classifica in cui la Valle d’Aosta è in testa, con ben 74% di consumatori di alcol.
«Il primo posto senza dubbio è rapportato alla densità degli abitanti – riferisce Mauro Baccega, assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche Sociali – . Ma questa è anche una caratteristica che purtroppo contraddistingue le zone di montagna. Bisogna cambiare sistema. Costruire una cultura che vada nella direzione di non abusare dell’alcol. Questo lo stiamo già facendo. In passato ho seguito il mondo dei giovani e mi rendo conto che lo “sballo” parte proprio dalla bevanda alcolica. Bisogna far capire che bere dà dei brevi momenti di euforia, ma poi fa veramente molto male. La Sanità Pubblica di questo sta patendo non poco».
La classifica
La Valle d’Aosta, la provincia autonoma di Bolzano e il Friuli Venezia Giulia non abbandonano il podio almeno dal 2016, anno in cui al primo posto c’era Bolzano e al secondo, la nostra regione. Un primato evidentemente duro a scomparire.
«Purtroppo tutte le regioni del Nord hanno un alto tasso di consumo alcolico – commenta la dottoressa Anna Beoni, direttore del Dipartimento di salute mentale -. In Europa, i Paesi del Nord hanno problemi di alcolismo e di tossicodipendenza decisamente più elevati che negli altri paesi europei. Proprio dove idealmente la qualità di vita dovrebbe essere migliore, al Nord, purtroppo si ha questo triste primato. Questo è dovuto anche ad un aspetto culturale, dove l’abuso alcolico viene percepito come una situazione quasi normale. E’ un problema. Bisogna fare prevenzione, soprattutto nelle scuole, perché è lì che si può incidere veramente sul cambiamento sociale. La scuola è la sede dove si può fare una reale prevenzione, perché crescere dei giovani con la conoscenza delle buone abitudini e dei buoni stili di vita è fondamentale. Per tutti i tipi di dipendenza non solo quella dell’alcol»
La classifica degli astemi
Lo studio pubblicato nel 16esimo Rapporto Osservasalute 2018 stila anche la classifica delle regioni che hanno un maggior numero di astemi: in questo caso la Basilicata è in cima con il 37,6% e la Valle d’Aosta ultimo posto con il 22,1%.
(angela marrelli)