Geenna, le Commissioni antimafia restano in Valle
Tre mesi non sono sufficienti per verificare la sussistenza di eventuali condizionamenti dell’attività amministrativa nei comuni di Aosta e Saint-Pierre.
Le Commissioni antimafia restano in Valle d’Aosta. Tre mesi di lavoro svolto nei comuni di Aosta e Saint-Pierre non bastano. Lo anticipa Gazzetta Matin in edicola lunedì 24.
Secondo i commissari i tre mesi previsti non sono sufficienti per verificare la sussistenza di eventuali condizionamenti dell’attività amministrativa dei due comuni da parte del presunto “locale” di ‘ndrangheta sgominato dai Carabinieri, coordinati dalla Dda di Torino, il 23 gennaio nell’ambito dell’operazione Geenna.
Le due Commissioni hanno chiesto una proroga di altri tre mesi.
Della proroga a Saint-Pierre se n’è parlato durante la seduta di venerdì 21 giugno del Consiglio comunale.
Qui Aosta
Partendo dalla situazione di Aosta, il comune guidato dalla Giunta Centoz era stato travolto dall’inchiesta della Dda principalmente a causa degli arresti dell’attuale consigliere regionale (sospeso) ed ex assessore comunale Marco Sorbara e del consigliere comunale di maggioranza Nicola Prettico.
Sorbara, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, secondo i pm Stefano Castellani e Valerio Longi «concorreva nella nell’associazione di tipo mafioso denominata ‘ndrangheta – in particolare al “locale di Aosta” – consentendo all’associazione – nei cui confronti manteneva una posizione di autonomia, agendo per tornaconto personale e tuttavia con la consapevolezza di così contribuire alla permanenza ed al consolidamento del sodalizio criminoso – di conseguire le sue finalità e di rafforzare la propria presenza sul territorio».
Il consigliere regionale sospeso si trova ristretto (da cinque mesi) nel carcere di Biella.
La settima scorsa il Riesame ha respinto l’appello presentato dagli avvocati Sandro Sorbara e Raffaele Della Valle relativo al diniego alla scarcerazione arrivato dal gip Silvia Salvadori, dopo che l’indagato era stato sentito dai pm.
Prettico, invece, per gli inquirenti era un «partecipe» del “locale” valdostano.
Qui Saint-Pierre
Passando al comune di Saint-Pierre, ricordiamo che a gennaio l’ex assessore Monica Carcea era stata raggiunta da un’ordinanza di esecuzione della misura cautelare in carcere. Dopo circa 4 mesi di carcere, Carcea – indagata per concorso esterno – è passata agli arresti domiciliari, concessi dal gip su richiesta dell’avvocato Claudio Soro.
Gli indagati
Proprio ieri, domenica, erano 5 mesi esatti dal terremoto del 23 gennaio. Attualmente, gli indagati – a vario titolo – sono 29.
Oltre ai destinatari dell’ordinanza firmata dal gip di Torino Salvadori, risultano 11 indagati a piede libero. Sebbene la maggior parte di questi sia residente in Piemonte, tra gli 11 vi sono alcuni valdostani.
Come anticipato da Gazzetta Matin, a luglio dovrebbe giungere in Valle d’Aosta il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra e, come aveva comunicato la deputata valdostana Elisa Tripodi (M5S), «parlando con alcuni colleghi che fanno parte della Commissione parlamentare antimafia, è emerso che c’è l’intenzione di venire (come Commissione ndr) in Valle».
In foto: il municipio di Saint-Pierre
(federico donato)