Carampana, Lucianaz: «termine non elegante ma non offensivo»
Ribadisce il consigliere leghista «non voglio mai più sentire in aula che sono filo-fascista»
Rompe il silenzio sull’episodio ‘carampana’ il consigliere della Lega Diego Lucianaz, bersagliato dalle critiche per avere così apostrofato in Consiglio Valle la collega di Adu Daria Pulz.
La spiegazione
Puntualizza. «Per chi conosce il patois di Aosta, il termine “Caranban-a” non sarà magari elegante ma non ha nulla a che vedere con quelle errate, offensive e scandalose traduzioni circolate sui giornali di oggi. Ritengo ci sia stata troppa approssimazione da parte di chi padroneggia con difficoltà la nostra millenaria lingua parlata. Utilizzare la lingua valdostana in Consiglio si dimostra realmente una difficoltà (come ampiamente previsto, ma non è una ragione per arrendersi). In ogni caso non c’è nulla di personale con la collega Pulz, alla quale ripresenterò le mie scuse, se se n’è risentita»
Ribadisce. «Sia ben chiaro che non intendo più sentire echeggiare nell’Aula consiliare che i leghisti valdostani sono dei filo-fascisti o di spirito neo-fascista. In tale caso riterrò direttamente responsabile la Presidente dell’Assemblea Emily Rini. Al di là dei sessismi e dei formalismi, sia ben chiaro che io, del fascista, non me lo faccio dare da nessuno, né sotto forma di sottile ironia, né sotto forma di aulica retorica».
(d.c.)